LA FINE DEL LAVORO 1

Da http://giulianolazzari.myblog.it

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Mentre i capi del movimento per i diritti civili, già negli anno 60, iniziarono a lanciare

segnali d’allarme per le conseguenze dell’automazione sulla comunità afroamericana,

altri ne individuarono le più ampie implicazioni per la società nel suo complesso.

Nei primi anni 60 emerse dunque un dibattito nazionale sui probabili effetti dell’

automazione sull’economia e sull’occupazione, alimentato, in gran parte, dalla crescente

perdita di posti di lavoro nella comunità nera.

Nel marzo 1963, un gruppo di eminenti scienziati, economisti e accademici guidati da

J. R. Oppenheimer, direttore dell’Istituto di studi avanzati presso la Princeton University,

fece pubblicare sulle pagine del ‘New York Times’ una lettera aperta al presidente,

per metterlo in guardia circa i pericoli dell’automazione per il futuro dell’economia

americana e per richiedere un confronto a livello ufficiale sul tema. La commissione

sulla triplice rivoluzione – che ricavava il proprio nome dall’obiettivo che le era stato

posto di analizzare i tre nuovi cambiamenti epocali che stavano avendo luogo nella

società: la rivoluzione cibernetica, quella degli armamenti e quella dei diritti umani-

sottolineò che le nuove tecnologie cibernetiche stavano mettendo in moto un cambiamento

nel rapporto tra reddito e lavoro.

Gli autori del rapporto puntualizzavano che, fino a quel preciso momento storico,

‘ le risorse sono state sempre distribuite sulla base del principio del contributo alla

produzione’; questa relazione storica veniva ora messa in pericolo dalle nuove 

tecnologie computerizzate. 

“E’ iniziata una nuova era di produzione. I suoi principi di organizzazione sono diversi 

da quelli dell’era industriale quanto questi ultimi lo erano da quelli dell’economia 

agricola. La rivoluzione cibernetica trae la propria linfa vitale dalla combinazione del

computer con la macchina automatica autoregolantesi; da ciò risulta un sistema di 

quasi illimitata capacità produttiva che richiede sempre meno intervento di lavoro

umano”.

La Commissione enfatizzava il fatto che ‘i negri sono il gruppo più duramente colpito tra

i tanti che vengono spinti ai margini del sistema economico dalla cibernetizzazione’, 

ma prediceva che – con il passare del tempo – la rivoluzione dei computer avrebbe

coinvolto un numero sempre più alto di funzioni produttive dell’economia, lasciando

milioni di individui senza lavoro. La Commissione sollecitava il presidente e il Congresso

a prendere in considerazione la possibilità di garantire a ogni cittadino ‘un reddito adeguato

come diritto acquisito’, come un modo per distribuire sovvenzioni ai milioni di persone 

rese inutili dalle nuove tecnologie ‘laborsaving’.

I segnali d’allarme lanciati dalla Commissione vennero raccolti dalla Casa Bianca.

Nel luglio 1963 il presidente Kennedy si espresse a favore della costituzione di una 

Commissione nazionale sull’automazione (il 22 novembre 1963 J.F.K. fu ucciso a Dallas

con tre colpi di arma da fuoco). 

(J. Rifkin, La fine del lavoro)

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LA FINE DEL LAVORO 1ultima modifica: 2010-05-19T16:08:00+02:00da giuliano106
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