Da http://giulianolazzari.myblog.it
….Con gente che non aveva niente a che fare con gli astanti,
gente che cresceva e traeva forza dalla difficoltà di raggiungersi,
dagli ostacoli che li separava, dai lunghi cammini.
Il silenzio.
E la maschera che lotta e si erode, e quella terra con le sue
minacce e l’eternità congelata, un destino radicato nella sensibilità
e nel desiderio che ognuno ha ereditato da chi l’ha preceduto,
e si tramanda in diversa misura nell’ineluttabile solitudine, in
compagnia di fantasmi e mostri generati dalle tenebre, e di
benigne illusioni.
E con quella maschera avrebbero tutti dovuto tornare alla
polvere che reclama l’uomo, povero prestito senza valore,
restituito per intero, alla fine del tutto.
Alla fine di tutto, ognuno, ancora e ancora, all’infinito di coloro
ai quali è stato concesso di sostare sulla terra e raccoglierne
gli orpelli nelle tasche dell’anima.
Perché polvere sei, e polvere ritornerai.
( Thor Vilhjàlmsson, Il muscho grigio arde, Iperborea )