NORTHERN TERRITORY

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Ripresi il cammino, lei stava male, dovevo proseguire.

L’affare con Eurimaco non si concluse.

E dopo qualcosa attirò la mi attenzione : un vecchio cartello.

“Il mio cammino attraversa

la Valle dell’Ombra della Morte

ma non temo nulla di male

perché sono Bruce

il più lurido figlio di puttana della Valle”.

Accanto alle bottiglie di South Comfort c’era una vecchia bottiglia

piena di liquido giallo con una scritta sull’etichetta :- Autentica pipì di 

aborigena del Northern Territory.

Rimasi ad aspettare.

Sentii Bruce dire a uno degli avventori che aveva comprato un locale 

nel Queensland dove un Boong puoi ancora chiamarlo Boong.

Entrò un tecnico del telegrafo, grondante di sudore e ordinò due 

birre.

– Ho sentito dire che un pirata della strada ha fatto fuori qualcuno

qui davanti – disse.

– Sii!.

Bruce mise in mostra i denti.

– Un altro po’ di carne !

– Come ?

– Ho detto un altro po’ di carne buona da mangiare.

– Da mangiare ?

– Era un bianco !

Bruce tirò fuori la lingua e rise sguaiatamente.

Vidi con piacere che il tecnico si accigliò e non replicò.

In quel momento entrò un collega del tecnico e si sedette su 

uno sgabello davanti al banco.

Era un mezzosangue, giovane e dinoccolato, con un sorriso

cordiale e umile.

– Niente coons, qui dentro !

La voce di Bruce sovrastò il baccano dei tiratori di freccette.

– Mi hai sentito ? 

Ho detto :- niente coons, qui dentro !

– Io non sono un coon- rispose il mezzosangue.

Bruce rise, gli operai risero e il mezzosangue continuò a sorridere 

a denti stretti.

Vidi le sue dita contratte intorno alla lattina di birra.

Poi Bruce, con voce esageratamente cortese, mi disse :

– Sei molto lontano dalla tua patria. Che ti servo ?

Ordinai.

– E un Violet Crumble – aggiunsi.

– E un Violet Crumble per il signor viaggiatore !

Pagai senza replicare.

Uscendo guardai a destra dell’interruttore della luce e nella 

tappezzeria vidi un foro di un proiettile.

Aveva intorno una cornice dorata con una targhetta d’ottone

– il genere che si attacca sotto le corna di cervo o i pesci imbalsamati

su cui era scritto : ‘Mike, 1982’.

Distribui le bibite e gli aborigeni le presero senza dire una parola.

( B. Chatwin, Le vie dei canti, Adelphi ed. )

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LIBRO DICIOTTESIMO

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…..Poi si rivolse a Odisseo, il distruttore della città : – Forestiero,

hai voglia di lavorare, se ti prendo al mio servizio, in qualche

lontano podere ?

– La paga ti sarà sufficiente.

Vuoi raccattare pruni e piantare alberi ?

Là ti darei da mangiare, in abbondanza : ti vestirei di panni, ti

fornirei calzari per i piedi.

Ma dopo che hai imparato – a mal fare -, non avrai certo voglia di

attendere a un lavoro, e preferisci mendicare curvo fra la gente e

nutrire così il tuo ventre insaziabile.

E a lui rispondeva il saggio Odisseo : – Eurimaco, oh, se noi due

si venisse a una gara, a chi lavora di più, nella stagione di primavera

 quando le giornate sono lunghe, dentro un prato; e io avessi una falce

ben ricurva, e anche tu ne avessi una simile, per provarci in quel lavoro,

digiuni fino al buio, e ce ne fosse dell’erba !

O si avessero da guidare buoi, dei migliori, buoi lustri di pelo, grossi,

tutti e due sazi di fieno, di uguale età, portanti uguale peso, e di forza

non facile a crollare; e ci fosse un campo di quattro iugeri, e la zolla sotto

cedesse all’aratro : allora mi vedresti se so tagliare un solco dritto e 

continuo.

E se anche suscitasse, il figlio di Crono, da qualche parte, una battaglia,

oggi stesso, e io avessi uno scudo e due lance e un elmo tutto di bronzo,

ben adatto alle tempie : allora mi vedresti nella mischia tra i primi 

combattenti, e non parleresti così rinfaccciandomi il ventre.

(  Omero, Odissea, libro XVIII )

     

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ANCORA DOMENICA (o lunedì)

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Un freddo vapore si leva dai campi rivoltati e aperti.

Davanti a me camminavano due africani gesticolando con le mani

in modo tutto africano, immersi nel loro discorso.

Fino all’ultimo non si sono accorti che ero dietro di loro.

La cosa più squallida erano le palizzate di un Hot Gun Western

City qui in pieno bosco, tutto nudo, freddo, vuoto.

Una ferrovia che non tornerà mai più in funzione.

La strada si fa lunga.

Per chilometri e chilometri di aperta campagna, su una strada

provinciale, ho tenuto dietro a due adolescenti bellezze di paese.

Loro, una in minigonna e borsettina, andavano un po’ più piano 

di me e io per chilometri continuavo a raggiungerle. 

Mi vedevano di lontano, si giravano, e poi tornavano a rallentare

un poco.

Solo in prossimità del paese si sono sentite sicure.

Quando le ho sorpassate, sono state , credo, deluse.

Poi una fattoria al margine dell’abitato. 

Da lontano ho visto una vecchia andare carponi nascosta dietro

una macchina, voleva alzarsi…e non poteva.

( W. Herzog, Sentieri nel giaccio, Guanda ed. )

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DOMENICA (e lunedì)

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Un cacciatore, accompagnato da un secondo cacciatore, mi ha

chiesto che cosa facevo lassù.

Io gli ho detto che il suo cane mi piaceva più di lui.

Wildenroth, albergo ‘Dal vecchio oste’.

Seguito il corso dell’Amper; villette da fine settimana, vuote, 

invernali.

In una nuvola di fumo c’era un anziano che riempiva di mangime 

per le cinciallegre appesa a un abete ornamentale; il fumo veniva

dal cammino.

L’ho salutato e quasi gli chiedevo se non aveva un caffè caldo sul 

fuoco.

All’inizio dell’abitato ho visto una vecchia, piccola, con le gambe

storte, con la follia sul viso; spingeva una bicicletta, andava a 

distribuire il ‘ Bild am Sonntag’.

Si accostava alle case come a un nemico.

Un bambino vuol giocare a monopoli.

La cameriera sta giusto mangiando e arriva masticando, con la 

bocca piena.

Nel mio angolo è appeso un basto di cavallo in cui hanno inserito

una lanterna stradale rossa a mo’ di lampada, più sopra c’è un 

altoparlante.

Di là viene una musica di cetra e tanto di hollereidi, mio bel 

Tirolo.

Un freddo vapore si leva dai campi rivoltati e aperti.

Davanti a me camminavano due africani gesticolando….

( W. Herzog, Sentieri nel ghiaccio, Guanda ed. )

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