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Un freddo vapore si leva dai campi rivoltati e aperti.
Davanti a me camminavano due africani gesticolando con le mani
in modo tutto africano, immersi nel loro discorso.
Fino all’ultimo non si sono accorti che ero dietro di loro.
La cosa più squallida erano le palizzate di un Hot Gun Western
City qui in pieno bosco, tutto nudo, freddo, vuoto.
Una ferrovia che non tornerà mai più in funzione.
La strada si fa lunga.
Per chilometri e chilometri di aperta campagna, su una strada
provinciale, ho tenuto dietro a due adolescenti bellezze di paese.
Loro, una in minigonna e borsettina, andavano un po’ più piano
di me e io per chilometri continuavo a raggiungerle.
Mi vedevano di lontano, si giravano, e poi tornavano a rallentare
un poco.
Solo in prossimità del paese si sono sentite sicure.
Quando le ho sorpassate, sono state , credo, deluse.
Poi una fattoria al margine dell’abitato.
Da lontano ho visto una vecchia andare carponi nascosta dietro
una macchina, voleva alzarsi…e non poteva.
( W. Herzog, Sentieri nel giaccio, Guanda ed. )