UN OTTICO

Daltonici, presbiti, mendicanti di vista,

il mercante di luce, il vostro oculista,

ora vuole soltanto clienti speciali

che non sanno che farne di occhi normali.

Non più ottico, ma spacciatore di lenti,

per improvvisare occhi contenti,

perché le pupille abituate a copiare

inventino i mondi sui quali guardare.

Seguite con me, questi occhi sognare,

fuggire dall’orbita, e non voler ritornare.

PRIMO CLIENTE: – Vedo che salgo a rubare il sole

per non avere più notti

perché non cada in reti di tramonti,

l’ho chiuso nei miei occhi,

e chi avrà freddo

lungo il mio sguardo si dovrà scaldare.

SECONDO CLIENTE: – Vedo i fiumi dentro le mie vene,

cercano il loro mare,

rompono gli argini,

trovano cieli da fotografare.

Sangue che scorre senza fantasia

porta tumori di malinconia.

TERZO CLIENTE: – Vedo gendarmi pascolare donne

chine sulla rugiada,

rosse le lingue al polline di fiori

ma dove l’ape regina?

Forse è volata ai nidi dell’aurora,

forse è volata, forse più non vola.

QUARTO CLIENTE: – Vedo gli amici ancora sulla strada,

loro non hanno fretta,

rubano ancora al sonno l’allegria,

all’alba un po’ di notte:

e poi la luce, che trasforma

il mondo in un ….giocattolo.

Faremo gli occhiali così!

Faremo gli occhiali così!

( Fabrizio de André, Non al denaro non all’amore né al cielo)

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SUMMIS DESIDERANTES AFFECTIBUS

Da http://storiadiuneretico.myblog.it

     http://giulianolazzari.myblog.it

     http://lazzari.myblog.it

     www.giulianolazzari.com

“Desiderando con la più profonda sollecitudine, così come richiede anche la premura

pastorale, che la fede cattolica debba, specie nel nostro tempo, diffondersi e fiorire

dappertutto, e che tutti i pervertimenti eretici debbano essere scacciati dai territori

dei fedeli, PROMULGHIAMO volentieri ed enunciamo quei particolari mezzi e metodi

con cui possa compiersi il nostro sforzo cristiano; affinché, quando tutti gli errori 

saranno stati sradicati dalla nostra opera, come fa con la zappa il previdente agricoltore,

l’ardore e la devozione alla nostra Fede possa impossessarsi fortemente dei cuori dei

fedeli.

Di recente è giunta alla NOSTRA ATTENZIONE, non senza una grande amarezza, la 

notizia che nelle provincee, nelle città, nei territori, nei distretti e nelle diocesi di 

Magonza, Colonia, Treves, Salisburgo, Brema, e molti altri luoghi che quivi sono

omessi; molte persone di entrambi i sessi, incuranti della loro salvazione e 

allontanandosi dalla fede cattolica, si sono abbandonati ai DEMONI, incubi e 

succubi, e con i loro incantesimi, magie, scongiuri, ed altre detestabili malie e 

inganni, malvagità ed orribili colpe, distruggono GLI  INFANTI delle donne e la 

prole del bestiame, disseccano e sradicano  i frutti della terra, le viti e i frutti

degli alberi: inoltre, uomini e donne, bestie da soma, da pascolo e animali di 

altro genere, vigneti, frutteti, prati, pascoli, frumento, grano ed altri cereali

della terra. Inoltre queste persone INDEGNE affliggono e tormentano uomini 

e donne, bestie da soma, da pascolo, e animali di altro genere, con pene a 

malatte, sia interiori che esteriori; impediscono agli uomini di generare ed 

alle donne di concepire, per cui né i mariti con le loro mogli né le mogli con 

i loro mariti possono congiungersi; oltre a ciò essi RINUNCIANO IN MANIERA 

BLASFEMA a quella fede che hanno ricevuto con il sacramento del battesimo,

e dietro istigazione del Nemico del genere umano non rifuggono dal commettere

e perpetrare le PIU’ IMMONDE ABOMINAZIONI ED INTEMPERANZE, con 

mortale pericolo per la loro anima, per cui oltraggiano la Divina Maestà e sono

causa di scandalo e di cattivo esempio a molti.

Perciò come è nel nostro dovere, desiderosi di rimuovere tutti gli impacci e gli

ostacoli che potrebbero IMPEDIRE IL LAVORO DEGLI INQUISITORI, e di 

applicare potenti rimedi per prevenire il contagio DELL’ERESIA ED ALTRE 

TURPITUDINI che diffondono i loro veleni per la distruzione di altre anime

innocenti, come richiede la nostra posizione, e segnata dal più grande ardore

per la Fede, per timore che le province, le città, i distretti, le diocesi e i territori

facenti parte dello Stato Pontificio, che abbiamo in parte specificato, VENGANO

PRIVATI DEI BENEFICI DEL SANTO UFFIZIO DELL’INQUISIZIONE ivi assegnato,

con la copia esatta di questo documento, in base alla nostra autorità apostolica, 

DECRETIAMO ED INGIUNGIAMO CHE I SUDDETTI INQUISITORI SIANO 

FORNITI DI POTERE PER PROCEDERE ALLA CORREZZIONE, ALL’

IMPRIGIONAMENTO E ALLA PUNIZIONE DI QUALSIASI PERSONA PER LE 

DETTE ABOMINAZIONI E MALVAGITA’, SENZA OSTACOLI ED IMPEDIMENTI”. 

(5 DICEMBRE 1484, ‘Summis desiderantes affectibus’ Papa Innocenzo VIII)

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