Nel 1815 l’ospedale di Bethlém mostra i
pazzi furiosi per un penny, tutte le
domeniche.
La rendita annuale
di tali visite ammontava
a circa 400 sterline:
questo presuppone la cifra
straordinariamente elevata di
96.000 VISITATORI L’ANNO.
In Francia, la passeggiata a Bicetre e lo
spettacolo dei grandi insensati restano fino alla
Rivoluzione, una delle distrazioni
domenicali per i borghesi
sulla riva sinistra.
Mirabeau racconta nelle sue
Observation d’un voyageur anglais
che si facevano vedere i folli di Bicetre
‘come bestie curiose, al primo tanghero che vuol spendere un soldo’.
Si va a vedere mostrare i folli come alla fiera di Saint-Germain il saltimbanco che
ammaestra le scimmie.
Alcuni carcerieri erano molto reputati per la loro abilità nel far loro eseguire mille
giochi di danza e di acrobazia, ricompensandoli con qualche colpo di frusta.
La sola attenuazione che si sia trovata, alla fine del XVIII secolo, fu di affidare ai
folli il compito di mostrare i folli, come se la stessa follia dovesse mostrare ciò che
è.
‘Non calunniano la natura umana’.
Il viaggiatore inglese ha ragione di giudicare la funzione di mostrare i folli come
troppo penosa anche per l’uomo più agguerrito.
L’abbiamo già detto.
Si trova rimedio a tutto.
Sono i folli stessi che, nei loro intervalli di lucidità, sono incaricati di mostrare i
compagni, e questi, a loro volta, restituiranno il favore.
Così i guardiani di questi infelici godono dei benefici che lo spettacolo procura loro,
senza avere una forza di insensibilità alla quale indubbiamente, non potrebbero mai
pervenire.
Ecco la follia eretta a spettacolo al disopra del silenzio degli asili, e che diventa scandalo
pubblico per la gioia di tutti.
La FOLLIA CONTINUA A ESSERE PRESENTE SUL TEATRO DEL MONDO PIU’
CHE MAI.
(M. Foucault, Storia della follia)
Da http://storiadiuneretico.myblog.it
http://giulianolazzari.myblog.it