ASSAGGI DI PIETANZA: LA CENA SVELATA (altre pitture)

– Ti rendi conto, ragazzo,                             rembrandt.jpg

diceva, le leggi di quel

Sicardi hanno abolito i

cosiddetti privilegi del

clero.

Perché abolire il diritto

di asilo nei luoghi sacri?

Forse che una chiesa ha

meno diritti di una

gendarmeria?

Perché abolire il tribunale

ecclesiastico per religiosi

accusati di delitti comuni?

La chiesa non ha forse diritto

di giudicare i suoi?

Perché abolire la censura

religiosa preventiva sulle

pubblicazioni? Forse che

ormai ciascuno può dire

quel che gli aggrada, senza ritegno e senza rispetto per la fede e per la morale?

E quando il nostro arcivescovo Fransoni ha invitato il clero di Torino a disobbedire

a questi provvedimenti, è stato arrestato come un malfattore e condannato a un mese

di carcere! E ora siamo arrivati alla soppressione degli ordini mendicanti e contemplativi,

quasi  seimila religiosi. Lo stato ne incamera i beni, e dice che serviranno per il pagamento

delle congrue ai parroci, ma se metti insieme tutti i beni di questi ordini raggiungi una

cifra che è dieci, che dico, cento volte tanto tutte le congrue del regno, e il governo spenderà

questi soldi per la scuola pubblica dove si insegnerà quello che agli umili non serve o 

non servirà per selciare i ghetti! E tutto all’insegna del motto ‘libera chiesa in libero

stato’, là dove chi è veramente libero di prevaricare è solo lo stato. La vera libertà è

il diritto dell’uomo di seguire la legge di Dio, di meritarsi il paradiso o l’inferno.

Ora invece s’intende per libertà la possibilità di scegliere le credenze e le opinioni

che più ti aggradano, dove una vale l’altra – ed è uguale per lo stato che tu sia massone,

cristiano, giudeo o seguace del Gran Turco. In tal modo si diventa indifferenti alla

Verità.

– E così, figlio mio, aveva pianto una sera il nonno, che nel suo marasma non mi

distingueva più da mio padre, e parlava ormai ansimando e gemendo, scompaiono

canonici lateranensi, canoci regolari di sant’Egidio, carmelitani calzati e scalzi, certosini,

benedettini cassinesi, cisternensi, olivetani, minimi, minori conventuali, minori dell’

osservanza, minori riformati, minori cappuccini, oblati di santa Maria, passionisti, 

domenicani, merercedari, servi di Maria, padri dell’Oratorio, e poi clarisse, crocifisse,

celestine o turchine, e battistine.

E, recitando quell’elenco come un rosario, in modo sempre più agitato e come se alla

fine avesse dimenticato di prendere fiato, aveva fatto portare in tavola il civet, con 

lardo, burro, farina, prezzemolo, mezzo litro di barbera, una lepre tagliata a pezzi

grossi come uova, cuore e fegato compresi, cipolline, sale, pepe, spezie e zucchero.

Si era consolato, ma a un certo punto aveva sbarrato gli occhi e si era spento, con

un rutto leggero. 

La pendola batte la mezzanotte e mi avverte che è da troppo tempo che scrivo quasi

ininterrottamente. Ora, per quanto mi sforzi, non riesco a ricordare più nulla degli 

anni che sono seguiti alla morte del nonno.

Mi gira la testa.

(Umberto Eco, Il cimitero di Praga)

francisco_de_zurbaran_040.jpg

   

 

ASSAGGI DI PIETANZA: LA CENA SVELATA (altre pitture)ultima modifica: 2010-11-13T00:00:00+01:00da giuliano106
Reposta per primo quest’articolo