Poesia in:
Si è pensato innanzitutto al ‘campo magnetico terrestre’ come fonte capace
di fornire agli uccelli il sistema di riferimento necessario a dirigersi.
Da molto tempo si sono avanzate spiegazioni ‘magnetiche’, all’inizio, sembra,
da Viguier (1882), che suppose l’uccello capace di misurare insieme l’intensità
e la direzione del campo magnetico terrestre.
Sappiamo che i punti in cui il campo magnetico raggiunge la stessa intensità si
allineano formando dei veri e propri paralleli magnetici, mentre i punti di eguale
declinazione magnetica formano meridiani.
Di conseguenza questo doppio riferimento rappresenta, in ‘teoria’, un sistema
di coordinate analoghe alle nostre coordinate geografiche, pur non confondendosi
con esse.
Esistono però innumerevoli irregolarità dovute alle anomalie del campo magnetico
terrestre.
In teoria si può concepire, come fece Viguier, che l’uccello, sensibile a queste
due caratteristiche del campo magnetico terrestre, sia capace di dirigersi fondandosi
su di esse.
Quando si trova in un luogo diverso dal suo ‘home’, gli basta volare in modo
che le condizioni magnetiche tendano ad assomigliare alla situazione cui è abitato.
Ma il sistema, logico in teoria, non può reggere in pratica, non fosse altro perché,
date le anomalie del campo magnetico terrestre, le linee di forza e di uguale intensità
sono talvolta parallele, ciò che non consente di avere un sistema di coordinate
utilizzabile.
Fra gli altri studi del passato, spesso ricchi più di polemiche che di scienza, citeremo
tuttavia quelli di Thauzies (1898) e di Casamajor (1926), riguardanti l’orientamento
dei Piccioni viaggiatori, nei quali si trova qualche dato interessante su alcuni aspetti
del problema.
Queste teorie magnetiche sono state riprese, molto di recente, da qualche studioso
moderno e in particolare da Yeagley (1947-51) di cui gli esperimenti e le conclusioni
teoriche formano un tutto coerente e rappresentano un tentativo degno d’interesse
di risolvere il problema dell’orientamento.
Ma prima di abbordare la teoria di Yeagley, segnaliamo l’originale saggio del fisico
danese Ising (1945) che mette in correlazione l’orientamento degli uccelli con forze
meccaniche risultanti dalla rotazione della terra e non dal magnetismo.
Vedremo come Yeagley si richiami ai due sistemi insieme per spiegare l’orientamento
dei migratori.
Come ha fatto notare Ising, quando un uccello si sposta sulla superficie terrestre,
il suo peso varia leggermente in funzione della velocità e della direzione del volo
rispetto al movimento del pianeta.
Infatti la sua velocità si somma o si sottrae alla velocità di rotazione della terra intorno
al proprio asse, ciò che produce per l’uccello una variazione nella costante di
gravitazione g. Beninteso anche la latitudine interviene nella valutazione di questa
forza.