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Eretici e altro in:
Woodget faceva lavorare gli uomini tanto duramente che alla fine della
guardia cadevano sfiniti.
Me erano soddisfatti, e il Cutty Sark volava docile verso nord!
Sette settimane più tardi, mentre il clipper si preparava a salpare di nuovo,
l’armatore tornò a bordo con un gruppo di amici e un grosso pacco avvolto
in carta scura. Fece visitare la nave agli amici, offrì vino e panini nel quadrato
ufficiali, distribuì sigari e brindò a Woodget. Poi accompagnò i visitatori
sul ponte di poppa, portando con sé il pacco. Quando l’aprì, ne trasse una
sorpresa per tutti e un regalo per la nave: un mostravento dorato alto
circa un metro foggiato come la succinta camiciola della strega.
Willis ordinò al più anziano degli apprendisti di collocarlo al suo posto,
e mentre il ragazzo si arrampicava veloce sulle sartie, la voce di Old
White Hat risuonò da una sponda all’altra del Tamigi per esprimere
un entusiasmo sinceramente condiviso da tutti i presenti.
Ripetendo l’elogio di Tam o’Shanter alla bella strega, l’armatore gridò:
‘Perfetto, Cutty Sark!’
Per Woodget e il Cutty Sark i nove anni che seguirono il primo successo
furono i più belli della loro vita. Il capitano comandò il veliero in altri
nove viaggi tra Londra e Sydney, e il clipper rispose docilmente ai suoi
ordini: non impiegò mai più di 100 giorni per viaggio, e solo due volte
superò i 90. E non passò anno senza che battesse il Thermopylae.
Ma il Cutty Sark non si accontentò di vincere i propri simili.
Gli accadde anche di superare le navi a vapore, le nuove venute che
poco per volta andavano soppiantando i velieri da tutti i mari.
Il 25 luglio 1889, in vista della costa australiana, dietro alla poppa
del Cutty Sark comparve il nuovo battello a vapore Britannia.
Il vento era debole, e il Britannia passò avanti. Osservandolo dal
ponte, Woodget commentò con un ufficiale: ‘Se il vento rinfrescasse
un poco, potremmo offrire uno spettacolo a quei passeggeri’.
E poco dopo il vento rinfrescò.
Woodget aveva aspettato il momento con tutte le vele spiegate.
Durante la notte l’ufficiale di guardia del Britannia avvistò alcune
luci di via che non riuscì a identificare. Ne accennò sul giornale di
bordo, poi svegliò il capitano per riferirgli che un veliero aveva superato
il Britannia a una velocità che lui stimava essere sui 17 nodi.
L’indomani mattina, quando il vapore entrò nel porto di Sydney, l’
equipaggio e i passeggeri rimasero stupefatti nel vedere il Cutty Sark
all’ancora e gli uomini che serrevano gli ultimi gerli ai pennoni della
vela maestra.
Sfilandogli davanti, i passeggeri e l’equipaggio del Britannia applaudirono
calorosamente.
Anche per Woodget furono anni bellissimi.
Conduceva la nave di testa sua, a volte anche contro il parere di Willis.
A Willis piaceva che tutte le lance di bordo fossero verniciate di nero in
alto e di bianco in basso, e un giorno in cui si trovava a bordo scoprì che
erano state dipinte tutte di bianco. Ne chiese ragione a Woodget, e questi
gli rispose seccamente: ‘Bianche sono più belle’.
Old Jock capì che era meglio non contrastare il suo ottimo comandante,
e le lance rimasero bianche.
Woodget aveva alcune piccole manie, altrettanto poco ortodosse di
alcuni ordini che impartiva. C’è solo da stupirsi che un comandante come
lui, sempre sulla breccia, trovasse il tempo di dedicarvisi.
Per esempio, egli teneva in cabina una bicicletta e amava usarla nell
interponte, lo spazio libero tra il ponte di coperta e la stiva, che a volte
gli serviva anche da pista di pattinaggio a rotelle.
A causa della lentezza delle operazioni di carico della lana, il capitano
e l’equipaggio erano ben conosciuti in tutta Sydney.
In genere i clipper vi arrivavano nei mesi di giugno, luglio, e agosto
per approfittare, nel viaggio di andata, delle migliori condizioni meteo-
roligiche, ma le pecore degli allevamenti dell’entroterra non venivano
tosate prima di settembre-ottobre.
Per i marinai e gli apprendisti il soggiorno in Australia era estremamente
rilassante dopo le ardue fatiche delle manovre in mare. Erano autorizzati
a scendere a terra per divertirsi nelle taverne, con le generose ragazze di
quella città in piena espansione. Organizzavano pic-nic sulle splendide
spiagge australiane e regate nella grande baia, e facevano amicizia con i
colleghi degli altri clipper.
Uno dei passatempi preferiti era il canto corale.
Nelle sere di calma l’equipaggio di una nave intonava una canzone, che
veniva subito ripresa da una delle navi affiancate, poi da un’altra e da
un’altra ancora. E nel porto si levavano le voci congiunte di una decina
di equipaggi.
A volte qualcuno cantava una strofa, e la flotta intonava a una voce il
ritornello, poi un altro attaccava la strofa successiva, e la canzone faceva
il giro del porto. Vari marinai suonavano l’armonica, il violino e altri
strumenti, e la musica si diffondeva armoniosamente per miglia e
miglia sulle ali del….vento!
(I Clipper, redattori delle edizioni Time-Life)