Ora non so che fine abbia fatto perchè non ebbi l’accortezza di
marcarla in maniera particolare, ma ho il sospetto che sia stata
proprio lei a portarmi le ladre nel pollaio.
Le cornacchie stavano nascoste e immobili tra gli alberi ed aspettavano
il coccodè delle galline, e se attorno a casa non c’era nessuno scendevano
leste verso la cesta delle uova, ne infilavano uno con il becco e
volavano via nel folto a sorbirselo.
In principio avevo creduto che fossero gli scoiattoli o la donnola perché
sotto il bosco avevo trovato i gusci vuoti, ma un giorno che mi
decisi di fare la posta con pazienza le sorpresi sulla porta del
pollaio con il becco nell’uovo.
Per farle smettere ci sarebbe stato un mezzo : ammazzarne una con
il fucile e poi appenderla ad una pertica sopra il pollaio: a uno
spauracchio così si sa che nessuna cornacchia si avvicina.
Ma lasciai perdere.
(M. R. Stern, Uomini, boschi e api, Einaudi)