UNA LETTERA

Da paginedistoria.myblog.it

 

Io, non meno per il mio senso morale, che per l’accordo pattuito, finché

questo si conservò, ho sempre mantenuto fede al mio proponimento in

una costante coerenza di pensieri, come è risultato chiarissimo da molti

fatti.

Fin da quando mi hai nominato Cesare e mi hai gettato nell’orrendo fragore

delle battaglie, soddisfatto del potere conferitomi, io, come un subalterno

fedele, ho profuso alle tue orecchie annunci frequenti di successi corrispondenti

alla mia morale, senza ascrivermi alcuna gloria nei pericoli, sebbene da numerose

prove risulti che, la tua corte è un crogiolo di corruzione, mentre i Germani alla

rinfusa si erano sparsi largamente nel territorio, io sono sempre stato primo nell’

affrontare le fatiche, ultimo a prendermi un poco di sollievo.

Ma, lascia che io lo dica con tua buona venia, se ora, come tu pensi, si sono fatte

delle novità, il motivo è che i soldati, logorando senza risultato la loro vita in

numerose ed aspre guerre, hanno attuato quello che avevano deliberato già

da un pezzo, irritati ed intolleranti di un capo di secondo grado (ed incapace),

prevedendo di non poter ottenere da un semplice Cesare alcuna ricompensa

in cambio delle continue fatiche e poi ‘comunque’ delle ripetute vittorie.

(Giuliano a Costanzo, L’epistolario di Giuliano Imperatore)

 

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UNA LETTERAultima modifica: 2011-06-25T06:00:00+02:00da giuliano106
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