PROCESSI INQUISITORIALI (2)

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processi inquisitoriali 2








(precedente processi-inquisitoriali.html) Il giorno in cui si

eseguiva tale cerimonia vedevasi comparire in mezzo ad

un cerchio un caprone tutto nero, intorno al quale, quando

faceva udire la sua voce rauca, si ponevano a danzare tutte

le streghe; indi gli baciavano la coda, ed in appresso aveva-

no un banchetto servito di pane, vino e formaggio.

Terminata la festa, tutte si accompagnavano col loro vicino

trasformato in caprone, e dopo essersi unto il corpo collo

sterco d’un rospo, d’un corvo e di una lupa e di molti rettili,

volavano per l’aria, recandosi ne’ luoghi in cui volevano

commettere qualche maleficio.

Di loro propria confessione avevano fatti perire di veleno

tre o quattro persone per ubbidire agli ordini di Satanasso.

Dicevano di tenere generali adunanze la notte avanti Pasqua

e nelle maggiori solennità dell’anno, nelle quali commetteva-

no molte cose contrarie all’onestà ed alla religione.

Quando assistevano alla messa vedevano l’ostia nera; ma se

avevano desiderio di rinunciare alle diaboliche loro pratiche,

loro si mostrava nel suo natural colore.

Soggiugne lo storico che, volendo il commissario accertarsi

della verità colla propria esperienza, fece venire una vecchia

strega e le promise il perdono a condizione che facesse in

sua presenza tutte le sue pratiche, permettendole inoltre di

fuggire durante il suo lavoro, se ne aveva il modo. 

La vecchia accettò la proposta, chiese un’ampolla di unguen-

to che le si era trovata a dosso e salì col commissario sopra

una torre e colà si pose con lui presso ad una finestra.

Cominciò in presenza di molte persone ad ugnersi le artico-

lazioni, indi gridò ad alta voce:

Sei tu là?

E tutti gli spettatori udirono per l’aere una voce che rispon-

dea:

Sì, eccomi!

In allora la donna cominciò a discendere lungo la torre col

capo verso terra e, giunta a metà dell’altezza, si spiccò dal

muro e prese a volare, togliendosi alla vista degli spettatori

quand’ebbe oltrepassato l’orizzonte.


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(P. Tamburini, Storie dell’Inquisizione)







 

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