LO STATO (…in ogni Stato…..)

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IL PRIMO SPARO                                        CE716.jpg

Se fu il primo sparo

quello che mancò il

bersaglio, può darsi

che questo sia avvenuto

per la fretta che l’assassino

poteva avere di colpire

Kennedy prima che

passasse sotto la quercia

oppure perché l’assassino sparò

al presidente mentre questi transitava sotto di essa, e proprio

questa gli tolse la visuale.

La pallottola potrebbe aver colpito la pianta ed esser stata de-

viata lontano. D’altra parte però, si può fare una grossa obie-

zione a questa ipotesi: come mai un tiratore che avrebbe cen-

trato poi un bersaglio mobile per ben due volte, era stato così

impreciso al primo colpo, quando il bersaglio era più vicino,

da sbagliare non dico gli uomini ma persino l’automobile?

(questo è un enigma di non poco conto. Come mai sbaglia vo-

lutamente persona e macchina?) 

Abbastanza a favore di questa tesi sembra il rapporto dell’a-

gente del SERVIZIO SEGRETO Glen A. Bennet, seduto al mo-

mento del fatto, sul sedile posteriore destro della macchina

che seguiva immediatamente quella presidenziale.

Egli udì come un colpo di arma da fuoco mentre la sfilata

delle macchine percorreva Elm Street.

Così racconta:

” Guardai alla schiena del presidente. Udii un altro colpo d’ar-

ma da fuoco e m’accorsi che il presidente era stato colpito a

dieci centimetri dall’omero destro. Un secondo sparo seguì im-

mediatamente e colpì la parte posteriore destra, in alto della

testa del presidente”.

SECONDO SPARO

La possibilità che il colpo                                                                Dillard2.jpg 

mancato sia stato il secondo

è corroborata dal lasso di tempo

intercorso tra i due colpi che hanno

raggiunto il loro obiettivo.

Dal conteggio dei tempi

desunto dai fotogrammi

di Zapruder, risulta che

passarono da 4,8 a 5,6

secondi tra il colpo che

raggiunse il collo del

presidente Kennedy e

quello che gli trapassò il

capo.

Poiché il minimo tempo di sparo è di 2,3 secondi, una pallottola

poteva benissimo essere stata sparata, e mancata, nell’intervallo.

Tale punto di vista fu sostenuto da testimoni che affermano es-

serci stati degli intervalli regolari fra i tre spari; e un secondo spa-

ro sarebbe caduto proprio al centro dell’intervallo che separava

gli altri due.

La larga maggioranza dei testimoni sostiene tuttavia che i tre col-

pi non furono affatto regolarmente spaziati.

IL TERZO SPARO

L’ultima possibilità evidente, è che ad andare a vuoto sia stato il

terzo colpo. Era più facile che l’assassino sbagliasse il terzo colpo,

dal momento che l’auto presidenziale, dopo il colpo alla testa in-

ferto al presidente, aveva accellerato allontanandosi di più.

Inoltre essa aveva cambiato direzione seguendo la curva sulla de-

stra, mentre prima marciava quasi in linea retta col fucile che spor-

geva dalla finestra del sesto piano del Depository.

Bisogna tuttavia tener presenti le dichiarazioni dei testimoni secon-

do le quali il colpo alla testa mise fine alla sequenza dei colpi.

CONCLUSIONE                                                                    Dillard.jpg

In base alle testimonianze

esaminate in questo capitolo,

la Commissione ha concluso che

i colpi che uccisero il presidente

Kennedy e ferirono il governatore

Connally furono sparati dalla

finestra del sesto piano del

Texas School Book Depository

Building.

Due furono le pallottole che, probabilmente colpirono e provocarono

le ferite nel corpo del presidente e del governatore. Dal momento che

la maggior parte delle testimonianze indicano che gli spari sarebbero

stati tre, la Commissione ha concluso che probabilmente una terza

pallottola finì fuori del raggio dell’automobile, e che i tre colpi furo-

no sparati in un periodo di tempo variante da circa 4,8 a 7 secondi.

(Rapporto della Commissione Presidenziale del 35° Presidente degli

Stati Uniti J.F. Kennedy)



 

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LO STATO (…in ogni Stato…..)ultima modifica: 2012-11-26T00:00:00+01:00da giuliano106
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