UNIVERSI 3

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la

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Frammenti in rima





Assunto tutto questo affermo ora, che un’intuizione

assolutamente irresistibile, per quanto inesprimibile,

mi forza alla conclusione che tutta la Creazione ori-

ginaria di Dio, che quella materia prodotta dal suo

stesso Spirito, o dal Nulla, per mezzo della sua Vo-

lizione, potrebbe essere stata nient’altro che Mate-

ria nel suo stato più alto concepibile di -cosa?-,

di Semplicità.

Questo è evidente l’unico assunto del mio Discorso.

Utilizzo la parola ‘assunto’ nel suo senso comune;

eppure sostengo che anche questa mia proposizio-

ne primaria è davvero molto distante dall’essere

realmente un mero assunto.

Niente è mai stato più certo, in effetti, nessuna con-

clusione umana è mai stata più regolarmente, più

rigorosamente dedotta: ma, ahime!, i suoi sviluppi

esorbitano le possibilità dell’umana analisi, e in

ogni caso trascendono la capacità d’espressione

della lingua umana.

Se comunque, nel corso di questo saggio, io sono

riuscito a mostrare che tutte le cose potrebbero es-

sere state a partire dalla Materia nella sua estrema

Semplicità, allora approdiamo direttamente all’in-

ferenza che esse sono state così costruite per via

dell’impossibilità di attribuire una supererogazio-

ne all’Onnipotenza.

Impegniamoci ora a concepire ciò che la Materia

deve essere al suo massimo grado di Semplicità.

Qui la Ragione vola subito all’Imparticolarità, a

una particella, la particella – una particella di un

certo tipo – di un certo carattere – di una certa mi-

sura – di una certa forma – una particella, dunque,

‘senza forma e vuota’ – una vera e propria particel-

la sotto tutti i punti di vista – una particella assolu-

tamente unica, individuale, indivisa, e non indi-

visibile soltanto perché chi la creò per mezzo della

sua Volontà, con uno sforzo infinitamente meno 

dispendioso della medesima Volontà, sarebbe lo-

gicamente anche in grado di dividerla. 

L’Unicità, quindi, è l’unico predicato che io attri-

buisco alla Materia creata originariamente; pur

tuttavia, mi propongo di mostrare che questa U-

nicità ‘è un principio del tutto sufficiente a spie-

gare la costituzione, i fenomeni esistenti e l’an-

nichilimento chiaramente inevitabile per lo me-

no dell’Universo materiale’.

La volontà d’essere della particella primordiale

ha completato l’atto, o, più propriamente, il con-

cetto di Creazione. 

(Poe, Eureka)




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UNIVERSI 3ultima modifica: 2013-01-04T00:00:00+01:00da giuliano106
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