NEGLI STESSI ANNI (un pioniere dell’ecologia: G.P. Marsh)

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John Muir &

gli occhi di Atget

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John

Muir

Una notizia:

Bob Kennedy jr e figlio arrestati davanti alla Casa Bianca


 

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(Dalla prefazione)

 

Lo scopo del presente libro è quello d’indicare la natura e,

approssimativamente, l’estensione dei cambiamenti indot-

ti dall’azione dell’uomo nelle condizioni fisiche del globo

che abitiamo; mostrare i pericoli che può produrre l’impru-

denza, e la necessità di precauzione in tutte quelle opere

che, in grandi proprzioni, s’interpongono nelle disposizio-

ni spontanee del mondo organico od inorganico; suggerire

la possibilità e l’importanza del ristabilimento delle armo-

nie perturbate, e il miglioramento materiale di regioni ro-

vinate ed esaurite; e illustrare incidentalmente il principio

che l’uomo è, tanto nel genere quanto nel grado, una poten-

za di un ordine più elevato che non sia qualunque altra for-

ma di vita animata che al pari di lui si nutre alla mensa del-

la generosa natura.


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Negli stadi più rozzi della vita, l’uomo dipende, per il cibo

e le vestimenta, da quello che gli presenta spontaneamente

la natura animale e vegetale, e per conseguenza il consumo

che fa di questi prodotti diminuisce l’abbondanza numeri-

ca delle specie di cui egli fa uso.

In periodi di più avanzato incivilimento, egli protegge e pro-

paga certi vegetali esculenti, certi uccelli e quadrupedi, e nel

tempo stesso fa guerra a quegli organismi che fanno preda o

impediscono l’accrescimento degli oggetti delle sue cure.

Quindi l’azione dell’uomo sul mondo organico tende ad inver-

tire l’equilibrio delle sue specie, e mentre diminuisce il nume-

ro di alcune, o anche talora le estermina interamente, molti-

plica altre forme di vita animale e vegetale.


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Lo estendersi della pastorizia e dell’industria agricola porta

seco lo espandersi della sfera del dominio dell’uomo, inva-

dendo il terreno delle foreste che un tempo coprivano la mag-

gior parte della superficie della terra in altro modo adattata al-

la sua occupazione. L’abbattimento dei boschi è stato accompa-

gnato da conseguenze importanti nello scolo delle acque, nella

configurazione esterna della superficie del suolo, e anche, pro-

babilmente nelle condizioni locali del clima; e la importanza del-

la vita umana come forza trasformatrice è forse dimostrata con

maggiore evidenza nell’azione che l’uomo ha esercitato sulla

geografia della superficie, che non in qualunque altro effetto dei

suoi sforzi materiali.


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Le terre acquistate sulle foreste devono essere prosciugate e

irrigate; le sponde dei fiumi e le coste marittime debbono,

mercè arginature e moli artificiali, essere fatte sicure contro

l’inondazione sia dei fiumi come del mare: ed i bisogni del

commercio rendono necessario migliorare i canali naturali di

navigazione e costruirne altri artificiali.

Quindi l’uomo è obbligato ad estendere sopra le nobili acque

il dominio già innanzi fondato sulla solida terra.

Il sollevamento del letto dei mari ed i movimenti dell’acqua e

del vento mettono allo scoperto grandi depositi di sabbia, che

occupano uno spazio richiesto dai bisogni dell’uomo, e spesso,

per il trasporto delle loro particelle, devastano i campi dell’in-

dustria umana con invasioni non meno disastrose delle incur-

sioni dell’oceano.

(George P. Marsh, L’uomo e la natura)




 

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NEGLI STESSI ANNI (un pioniere dell’ecologia: G.P. Marsh)ultima modifica: 2013-02-15T00:00:00+01:00da giuliano106
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