IL LIMONE: TROMBA D’ORO DELLA SOLARITA’



Furono probabilmente i Romani                                  Limone2.jpg

a importare dall’Oriente i primi

limoni attraverso quella via di

comunicazione marittima che,

partendo dal mar Rosso, giungeva

fino all’India, alla Malesia e

all’attuale Vietnam.

Questi alberi, insieme con

il cedro, il ‘Citrus medica’,

crescevano allo stato

spontaneo sulle montagne della

penisola indocinese e nelle

calde foreste ai piedi

dell’Himalaya, ma venivano

coltivati anche in Cina.

Della loro presenza in

Italia fin dal I secolo dopo

Cristo abbiamo testimonianza

in alcune pitture di Pompei ritrovate durante gli scavi del 1950.

Ma dovevano essere molto rari, se non ne troviamo traccia espli-

cita nell’inciclopedia di Plinio. Furono tuttavia gli Arabi e soprat-

tutto i Crociati a diffonderli sui litorali del Mediterraneo, come

testimonia il loro nome che deriva dall’arabo ‘limum’, mentre

quello botanico sposa il termine latino a quello arabo: ‘Citrus li-

monum’.

Fin dal Medioevo diventarono una caratteristica del paesaggio i-

taliano meridionale. Non per nulla Goethe in una sua poesia chi-

ama il nostro Paese ‘la terra dove fioriscono i limoni’, definizione

che riprenderà un secolo dopo Johann Strauss in uno dei suoi val-

zer, ‘Dove fioriscono i limoni’. Sono alberi gioiosi, solari come i lo-

ro frutti gialli che maturano ininterrottamente lungo tutto l’anno.

I fiori sbocciano più volte per una straordinaria fecondità che ispi-

rò al Tasso questi versi:


‘Co’ fiori eterni il frutto dura;

E mentre spunta l’un, l’altro matura’.


Il frutto contiene acido citrico, acido ascorbico, acido malico, citra-

to di potassio e di calcio, glucidi per l’8%, zuccheri, sostanze pep-

tiche, sali minerali, oligoelementi, vitamina C, flavonoidi, zuccheri.

Dalla sua buccia si estrae per distillazione un’essenza molto profu-

mata che è un potente antisettico ma anche un aromatizzante impi-

egato in profumeria.

Grazie a queste sostanze il limone è una vera e propria panacea co-

me antisettico e tonico; ma è anche utile per ammorbidire le mani,

rinforzare le unghie fragili, tonificare l’epidermide grassa riducen-

do la seborrea e attenuare le macchie rosse.

Di queste proprietà erano già a conoscenza i medici arabi, e sulla

loro scia i naturalisti medievali e rinascimentali.

Castore Durante consigliava di mettere il frutto negli armadi per-

ché aveva la  virtù di allontanare le tarme. Ma riportava anche due

credenze curiose.

‘Se nel succo dei limoni si mette un ducato d’oro, ovvero foglio d’-

oro fino, e dopo ventiquattr’ hore si cavino fuori, quel succo dà

mirabile aiuto a gli appestati e a quei che stanno in articulo di

morte:

bevendolo con vin bianco, o un poco di Angelica odorata, et in

cambio del vino si può mettere la decottione di detta Angelica’.

(Florario, Miti, leggende e simboli di fiori e piante)





 

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IL LIMONE: TROMBA D’ORO DELLA SOLARITA’ultima modifica: 2013-08-15T00:00:00+02:00da giuliano106
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