LE SFIDE DELLA NATURA: l’orientamento (2)

 

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Il libretto da guida (1)  &  (2)

Da:

i miei libri

 

 Giuliano Lazzari per la sfida della Natura 19

 

 

 

 

 

La prima prova di tale ipotesi venne da un esperimento con lo

specchio.

Se la direzione di incidenza del raggio del sole sulle pareti del-

la gabbia veniva modificata dallo specchio, gli storni mutavano

in modo prevedibile la loro direzione preferenziale.

Così fu dimostrata sperimentalmente l’importanza del sole come

grandezza di riferimento per l’orientamento degli animali, la bus-

sola solare era stata scoperta.

Nello stesso periodo, il biologo von Frisch poté fornire la prova

di un orientamento analogo nelle api.

In seguito, Kramer e i suoi collaboratori approfondirono i risulta-

ti con storni addestrati a preseguire determinate direzioni, che po-

tevano quindi essere saggiati in apposite gabbie di addestramen-

to anche nei periodi non migratori.

Se il sole viene impiegato dagli uccelli come parametro, ossia come

bussola, anche il moto apparente del sole, determinato dalla rota-

zione terrestre, dev’essere tenuto in considerazione.

Il fatto che gli uccelli tengano effettivamente conto di questa traiet-

toria del sole e la compensino (ossia che posseggano il ‘senso del

tempo’) è stato dimostrato da Hoffmann, un collaboratore di Kra-

mer, su storni in gabbia, e da Schmidt-Koening sui piccioni viag-

giatori.

Gli uccelli sperimentali, se si modifica il loro ‘orologio interno’, os-

sia il periodo circadiano, mediante uno sfasamento del ritmo luce-

buio, alla fine valuteranno in modo erroneo la posizione del sole e

modificheranno di conseguenza l’orientamento.

La compensazione del moto apparente del sole si realizza quindi

mediante l’orologio interno.

I piccioni viaggiatori possono seguire il corso del sole con una pre-

cisione di circa 5 gradi.

Il parametro decisivo per l’orientamento degli uccelli in base al so-

le è l’azimut, e non l’altezza del sole; è corretto quindi parlare di bus-

sola solare-azimutale per indicare questo meccanismo di orientamen-

to, che oggi è stato provato per una decina di specie di uccelli.

Non è ancora chiaro in quale misura gli uccelli migratori utilizzino la

bussola solare nei loro spostamenti.

I pinguini la usano a quanto pare per le loro escursioni sul ghiaccio.

I piccioni viaggiatori la usano con certezza, come hanno mostrato gli

esperimenti di sfasamento dell’orologio interno; spesso ne fanno uso

fino alle immediate vicinanze della colombaia, senza fare ricorso ai

punti di riferimento visivi.

Dunque la bussola solare non è solo uno strumento per orientarsi

nei voli a lungo raggio, ma anche per ‘le necessità di ogni giorno’.

 

 

 

 

 

Giuliano Lazzari per la sfida della Natura 10