Da http://storiadiuneretico.myblog.it
BOLOGNA:
Fu la Città di Bologna, fecondo gl’ anticha Autori, fabbricata da’ Tofcani,
conflituendola Capitale delle dodici città, che i Tofcani ploffedevano in
Lombardia; di dove furono cacciati da’ Galli, al tempo de’ Tarquinj, e
quefti finalmente da’ Romani, che vi conduffero una Colonia.
Dopo la rovina dell’Impero Romano: Bologna fu foggetta ora i Longobardi,
ora agl’ Efarchi di Ravenna; offendo poi ritornata fotto gl’ Imperatori di
Occidente ai tempi di Carlo Magno, e de’ fuori fuceffori, nel paffare che
fece la fede dell’Impero di Francia in Alemagna, gl’ abitanti di Bologna fi
mifero in libertà, ad imitazione dell’ altre Città di Lombardia.
Non godè però lungo tempo di tal fortuna, poi che le fazzioni de’ Lambertazzi,
e Geremia gli fufcitarono delle guerre così inteftine, che durarono longo
tempo, onde per liberarfene, i Bolognefi ricorfero al Papa.
Ma trovandofi la Sede Apoftolica in Avignone, ed offerendo nella Chiefa Cattolica
feguiti de’ Scifmi, la Città tiranneggiata da i Pepoli, Vifconti, e Bentivogli,
fini che fi fottopofe la protezzione del quale i fuoi abitanti vivono felici (e uno
poco ubriachi…).
Quesfta Città è fituata nel mezzo della via Emilia, alle radici de’ Monti Apennini,
che gli ha a Mezzo Giorno, la Romagna all’Oriente, li Ferraree al Settentrione, e
il Modanefe all’Occidente; ella ha dodici porte, e cinque miglia di giro, oltre due
miglia di lunghezza, e un miglio di larghezza; Raffomiglia ad una nave, della
quale la Torre degl’ Afinelli n’ è l’arbore.
Non è circondata da altro, che da femplici muraglie di mattoni, fenza alcuna
fortezza, ciò, che i PAPI hanno accordato a’ Bolognefi.
(Itinerario d’Italia di Francesco Scotto MDCCXLVII)