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Con ‘Satana’ sulle torri (9/10)
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Con ‘Satana’ sulle torri (9) & (10)
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Ormai si procedeva da tre ore e forse un dugento
metri erano già superati quando d’un tratto s’udì al
di sotto il triste scroscio di pietre che si staccano e
subito il fragore dei colpi di un masso che precipita
e voci d’allarme e un grido acuto, indimenticabile,
un grido di donna, lungo che non voleva finire…
Era un urlo di terrore e di dolore, uno di quegli ulu-
lati umani che s’odono fra le mura degli spedali….
Fra’ colpi già lontani dei sassi rovinati, il grido decli-
nava in un lamento che si affievolì e si spense nello
strepitio delle ultime scheggie che battevan sul fon-
do.
Non si udì più nulla; per un attimo, tutto su della cor-
data. Fu un silenzio altissimo. Che cos’era avvenu-
to?
Sospeso ad una rupe, con uno sforzo mi trassi in
luogo più sicuro ed ascoltai; mi parve lungo il tem-
po…. Ruppe il silenzio un altro suono terribile, una
voce piena d’ira, una valanga d’imprecazione e di
bestemmie….
Era la furia di Tita; non mai i nomi del Diavolo e dei
santi proruppero così violenti in luogo così spavento-
so….. Malediceva tutti, la povera signora, un medico
a noi sconosciuto… e le guide e uno più di tutti gli al-
tri che non nominava e che egli credeva colpevole di
aver smosso la… Pietra (di antico Tomo.. in coperti-
na vestita ed assisa nella materia nutrita…); per quel-
lo erano gli insulti più atroci:
– ASSASSINO!
gli diceva; ma Ugo, innocente, a cui eran rivolti, non
li poteva udire, ché la voce non discende……
Là di sotto gli uomini invisibili discutevano, ma non tut-
ti posson comprendere ciò che in realtà dicessero…..
(G. Rey, Alpinismo acrobatico)