IL BOSCO 2

Da  http://giulianolazzari.myblog.it

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– Ritroverai i nostri compagni caduti. Essi hanno ricomciato la vita, questa volta

definitivamente.

Sono tornati piantine a fior di terra, hanno di nuovo imparato a fiorire e sono

saliti lentamente verso il cielo.

Molti di loro devono esser già cresciuti bene.

Salutami il vecchio Teobio, se lo rivedi, digli che un abete come lui non si è più

visto, e sì che sono passati più di 200 anni. Questo gli potrà far piacere.

– Sì, è un po’ dura una partenza così. Ci si era affezionati l’un l’altro e tutto questo

sembra strano. Ma un bel giorno finiremo per ritrovarci.

I nostr rami si toccheranno ancora, e riprenderemo i nostri discorsi e gli uccelli ci

staranno a sentire. Ce ne sono lassù di grandi e bellissimi, uccelli a molti colori,

come da queste parti non esistono.

– Ti confesso che avevo preparato un gran discorso, ma è meglio che parli così alla

buona. Fra qualche giorno, forse domani stesso, qualcun altro di noi verrà a raggiungerti;

può darsi che siano molti e che in mezzo ci sia pure io.

– Tu troverai il tuo posto pronto, ti rifarai con la pazienza un tronco, assai più bello

di questo. Gli abeti di quella foresta raggiungono anche i 300 metri e passano da

parte a parte le nubi.

In fondo ti ci troverai bene: chissà, fra due tre mesi, ho paura, avrai già dimenticato anche

i fratelli del Bosco Vecchio, non ti ricorderai più nemmeno dei nostri tempi felici.

Il Bernardi tacque. L’altro gli strinse la mano, dicendo.

– Grazie, adesso va’ pure con gli altri, perché mi pare che si metta al brutto. 

Non è il caso di fare cerimonie.

(D. Buzzati, Il segreto del Bosco Vecchio)

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