LA SOLUZIONE FINALE : STERMINIO

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Nel colloquio che ebbe con Eichmann, Heydrich cominciò con un

discorso sull’emigrazione…e poi disse : – Il Fuhrer ha ordinato lo

sterminio fisico degli ebrei.

Poi alla fine Heydrich gli disse anche un’altra cosa, e cioè che tutta

la faccenda era stata posta sotto l’autorità del WVHA e che il nome 

convenzionale di tutta l’operazione sarebbe stato ‘ SOLUZIONE

FINALE’.

Nel marzo del 1941, circa sei mesi prima di questo colloquio tra

Heydrich ed Eichmann, nelle alte sfere del partito non era più

un segreto che gli ebrei dovevano essere sterminati.

Inoltre, tutta la corrispondenza relativa alla questione doveva rispettare

rigorosamente un determinato ‘gergo’, e se si accettuano i rapporti degli

Einsatzgruppen è raro trovare documenti in cui figurino le parole come

‘sterminio’, ‘liquidazione’, ‘uccisione’.

Invece di dire uccisione si dovevano usare termini come ‘soluzione

finale’,‘ evacuazione’ e ‘trattamento speciale’; invece di dire

deportazione bisognava usare parole come ‘trasferimento’  o

‘lavoro in oriente’, oppure, se si parlava di persone dirette a

 Thereisienstadt ( il ghetto dei vecchi ), si doveva dire

‘cambiamento di residenza’ in modo di dare l’impressione

che si trattasse di provvedimenti temporanei.

( H. Arendt, La banalità del male, Feltrinelli )

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LA SECONDA SOLUZIONE: CONCENTRAMENTO

Fu soltanto quando scoppiò la guerra ( 1 sett. 1939 ) che

il regime nazista divenne scopertamente totalitario e criminale.

Uno dei passi più importanti in questa direzione, sul piano

organizzativo, fu il decreto, firmato da Himmler, che fuse il

Servizio di sicurezza delle SS, che era un organo del partito e

a cui Eichmann apparteneva fin dal 1934, con la polizia di

sicurezza dello Stato, cioè con la polizia regolare, che comprendeva

anche la polizia segreta dello Stato o Gestapo.

Da questa fusione nacque l’Ufficio centrale per la sicuezza del 

Reich ( RSHA), il cui primo capo fu Reinhardt Heydrich .

L’ RSHA, inoltre era soltanto uno dei dodici uffici centrali delle 

SS : i più importanti erano l’Ufficio centrale dell’ordine pubblico,

diretto dal generale Kurt Daluege, che si occupava di rastrellare gli

ebrei, e l’ufficio centrale dell’amministrazione e dell’economia 

diretto da Oswald Pohl, che si occupava dei campi di concentramento

e più tardi s’interessò degli aspetti ‘economici’ dello sterminio.

Questa concretezza o oggettività, parlare dei campi di concentramento

in termini di AMMINISTRAZIONE e dei campi di sterminio di 

ECONOMIA, era tipica della mentalità delle SS, ed era una cosa

cui Eichmann, al processo, si mostrò ancora QUANTO MAI FIERO.

( H. Arendt, La banalità del male, Feltrinelli )

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LA PRIMA SOLUZIONE: L’ESPULSIONE

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Ma poi nel febbraio del 1939, tutto era cambiato di colpo.

Eichmann aveva convocato a Vienna i capi ebraici tedeschi

per spiegare loro il suo nuovo metodo di ‘ emigrazione forzata’.

Li aveva ricevuti seduto al tavolo in una grade sala del palazzo

Rothschild, e gli ebrei lo avevano riconosciuto, naturalmente, ma

l’avevano trovato completamente trasformato : – Dissi ai miei amici

che non ero certo che fosse proprio lui. Tanto terribile era il

cambiamento…

Qui trovai un uomo che si comportava come il signore della vita

e della morte.

Ci ricevette con fare insolente e rude.

Non permise che ci avvicinassimo al suo tavolo.

Dovevamo restare in piedi.

Tra il 1937 e il 1941 egli ebbe quattro promozioni; nel giro

di 14 mesi salì da sottotenente a capitano.

A Vienna aveva dato prova di decisione e ora veniva riconosciuto

non solo un ‘esperto di questioni ebraiche’, cioè negli intrighi

delle organizzazioni ebraiche e dei partiti sionisti, ma anche

un’autorità in fatto di emigrazione.

( H. Arendt, La banalità del male, Feltrinelli )

 

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