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O dunque forte, vittoriosa e trionfatrice mascella d’un asino
morto, o diva, graziosa e santa mascella d’un polledro defunto, or
che deve essere della santità, grazia e divinità, fortezza, vittoria e
trionfo dell’asino tutto, intiero e vivente, – asino, pullo e madre,-
se di quest’osso e sacrosanta reliquia la gloria ed exaltazion è tanta ?
E mi volto a voi, o dilettissimi ascoltatori ; a voi, a voi mi rivolto, o
amici lettori de la mia scrittura ed ascoltatori de mia voce ; e vi dico,
e vi avertisco, e vi esorto, e vi scongiuro, che ritorniate a voi medesimi.
Datemi scampo dal vostro male, prendete partito del vostro bene, banditevi
dalla mortal magnificenza del core, ritiratevi alla povertà del spirito,
siate umili di mente, abrenunziate alla raggione, estinguete quella
focosa luce de l’intelletto che vi accende, vi bruggia e vi consuma ;
fuggite que’ gradi de scienza che per certo aggrandiscono i vostri
dolori; abnegate ogni senso, fatevi cattivi alla santa fede, siate quella
benedetta asina, riducetevi a quel glorioso pulledro, per li quali
soli il redentor del mondo disse alli ministri suoi : – Andate al
castello ch’avete a l’incontro – ; cioè andate per l’universo mondo
sensibile e corporeo il quale come simulacro è opposto e supposto al
mondo intelligibile ed incorporeo.
– Trovarete l’asina ed il pulledro legati : v’occorrerà il popolo ebreo e
gentile, sottomesso e tiranneggiato dalla captività di Belial.
( G. Bruno, Cabala del cavallo pegaseo con l’aggiunta dell’asino cillenico,
Riccardo Ricciardi ed. )