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Jessup annuì. Incredibile. Neanche stesse parlando con un lama tibetano.
Il vecchio brujo mormorò qualcosa in spagnolo ed Echeverria disse a Jessup:
” Vuole che tu tenga la radice. Porgigli la mano col palmo alzato”.
Jessup si sporse in avanti e protese la mano.
Il brujo gli depose attentamente la radice sul palmo e poi, d’improvviso, separò
il terzo e il quarto dito di Jessup, incidentogli rapidamente la carne con il coltello
da caccia.
Jessup, avendo letto Castaneda, avrebbe dovuto aspettarsi un’azione del genere e
invece lanciò un grido nel silenzio della notte mentre sentiva il sangue sgorgagli dal
taglio.
Rimase talmente stupefatto della repentinità del gesto che continuò a tenere protesa
la mano, la palma sollevata.
Il brujo gli afferrò il polso costringendo a mettere la mano sopra la pignatta e poi
a lasciar cadere la radice.
(…Poi lo fissò a lungo…..)
– Ti senti bene? – gli domandò Echeverria.
Lui annuì.
Il vecchio brujo e uno degli altri uomini stavano adesso sollevando la pignatta dalle
pietre infuocate e la deposero sulla coperta rituale.
A Jessup, che giaceva in quell’improvvisa oscurità, parevano ombre mostruose.
Poi il vecchio che lo fissava gli porse la pipa, il volto impassibile. Ma in Jessup qualcosa
si muoveva.
Jessup si tirò a sedere, accettò la pipa e cominciò a fumarla.
Immediatamente lo colse un senso di nausea, e cominciò a vomitare in terra.
Nessuno degli uomini gli prestò attenzione.
Il vecchio brujo stava chiedendo a Echeverria se il registratore fosse in funzione.
Lo scienziato gli rispose di sì allora lui cominciò a spiegare in spagnolo che la mistura
che Jessup stava fumando conteneva tre parti di poltiglia di fungo e una parte di
polvere di sinicuiche più una parte di polvere di un’altra pianta con un nome tolteco
che Echeverria tentò di ripetere senza però riuscirci.
Appoggiato su un gomito (mentre il corpo si muoveva in spasmi) Jessup vomitava
e udiva tutto con molta chiarezza.
Poi la nausea gli passò di colpo; anche il vomito era stato tranquillo, mai doloroso.
Si sentì proiettato in alto, verso un’istantanea
allucinazione. 
Il praticello su cui stava reclinato scomparve
alle spalle, ovvero si ridusse ad un punticino
lontano parecchi chilometri sotto di lui;
poi il punto gradadamente sembrò
sbiadire e assumere la forma di una
fessura informe, una crepa.
Jessup si disse che doveva essere la
Fessura Tra
il Nulla. 
Lentamente la crepa luminosa parve
spingersi verso l’esterno emanando
piccole onde di luce, così accecanti
che Jessup immaginò di trovarsi al
cospetto di una qualche specie di
illuminazione originale.
Quest’emanazione luminosa si spandeva 
ora con enormi, inesorabili ondate finché
Jessup ne fu completamente avvolto
tanto che egli stesso divenne un incandescente
puntino bianco.
Il candore risplendente si estendeva da orizzonte
a orizzonte in uno spazio che andava sempre più
alargandosi, privo d’orizzonti, infinito.
Da tutto quel candore si levò una colonna d’aureole,
simili al tronco di un albero, che si mutava
in 
elisse dorata che continuava a girare su se stessa
e a riempirsi di frenetici punti di luce pulsante,
vermiformi e forcuiti: pareva di osservare al
microscopio un panorama di cromosomi
sacri.
Udì un grido quasi stridulo, esultante, ed era
strano dato che raramente le allucinazioni
psichedeliche sono accompagnate da fenomeni
uditivi. 
Improvisamente emerse dall’iniziale puntino
di luce, divenuto nerissimo, una sagoma
brunastra, se sagoma si poteva chiamarla:
era piuttosto un ammasso di materia
liquefatta che pareva avere braccia e gambe
e una testa, ma talmente proteiforme che gli
arti e le altre caratteristiche fisiche continuavano
a sparire e ricomparire, come prodotte e riassorbite
dal ribollire stesso di quella materia. 
A mano a mano che emergeva, sempre più grande,
la materia sembrò farsi iridescente, cangiante, accesa
da minuscole fiammelle che a un’osservazione più
attenta si rivelavano essere sostanza neurale in
esplosione.
La cosa continuava a ingrandirsi, e il suo colore si
faceva sempre più rosso e poi dorato.
(Paddy Chayefsky, Stati di allucinazione)
..siti consigliati…
www.nasa.gov
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