DIARIO DEL DOTTOR SEWARD

Il paziente zoofago continua                                 iolklkoi.jpg

a manipolizzare la nostra

attenzione.

Ha avuto una sola crisi, e

precisamente ieri, a un’ora

insolita.

Pochissimo prima di mezzogiorno,

ha cominciato ad agitarsi.

L’infermiere, che conosce i sintomi ha chiesto immediatamente aiuto,

per fortuna gli uomini sono subito accorsi: appena in tempo, perché

a mezzo giorno in punto Renfield è divenuto tanto violento, che è

accorsa tutta la loro forza per trattenerlo.

Nel giro di cinque minuti, ha cominciato a calmarsi in misura via via

crescente, per sprofondare infine in uno stato di malinconia, in cui è

rimasto fino a ora.

L’infermiere mi riferisce, che durante il parossismo, le sue urla sono 

tali da raggelare; ho avuto il mio bel daffare quando sono entrato nel

reparto per rassicurare alcuni altri pazienti che ne erano spaventati.

(Abbiamo pensato per l’occasione di trasferire il buon ‘Troia’, bravo e

assiduo lettore della bibbia, ad altra clinica in Francia dove sono così

premurosi di modo che Renfield non abbia a disturbarlo ne lui tantomeno

gli assidui parenti – della famiglia del ‘Troia’ – che lo vengono spesso a trovare

e donano splendore e lustro all’intera clinica con i loro dotti argomenti.

E’ proprio in peccato per ‘Troia’ un Renfield così pericoloso.).

Adesso è passata l’ora del pranzo al manicomio, ma il mio paziente 

continua a starsene rannichiato in un angolo, intento a rimuginare con

una espressione torva, imbronciata e offesa che si direbbe più un indizio

vago che un sintomo preciso. 

Non riesco ad interpretarlo….

(Bram Stoker, Dracula)

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GLI INSENSATI

Nel 1815 l’ospedale di Bethlém mostra i                              1122.jpg

pazzi furiosi per un penny, tutte le 

domeniche.

La rendita annuale

di tali visite ammontava

a circa 400 sterline:

questo presuppone la cifra

straordinariamente elevata di

96.000 VISITATORI L’ANNO.

In Francia, la passeggiata a Bicetre e lo                                                     87867567.jpg

spettacolo dei grandi insensati restano fino alla

Rivoluzione, una delle distrazioni

domenicali per i borghesi

sulla  riva sinistra. 

Mirabeau racconta  nelle sue 

Observation d’un voyageur anglais

che si facevano vedere i folli di Bicetre 

‘come bestie curiose, al primo tanghero che  vuol spendere un soldo’.

Si va a vedere mostrare i folli come alla fiera di Saint-Germain il saltimbanco che

ammaestra le scimmie. 

Alcuni carcerieri erano molto reputati per la loro abilità nel far loro eseguire mille

giochi di danza e di acrobazia, ricompensandoli con qualche colpo di frusta.

La sola attenuazione che si sia trovata, alla fine del XVIII secolo, fu di affidare ai 

folli il compito di mostrare i folli, come se la stessa follia dovesse mostrare ciò che

è.

‘Non calunniano la natura umana’.

Il viaggiatore inglese ha ragione di giudicare la funzione di mostrare i folli come

troppo penosa anche per l’uomo più agguerrito.

L’abbiamo già detto.

Si trova rimedio a tutto.

Sono i folli stessi che, nei loro intervalli di lucidità, sono incaricati di mostrare i 

compagni, e questi, a loro volta, restituiranno il favore.

Così i guardiani di questi infelici godono dei benefici che lo spettacolo procura loro,

senza avere una forza di insensibilità alla quale indubbiamente, non potrebbero mai

pervenire.

Ecco la follia eretta a spettacolo al disopra del silenzio degli asili, e che diventa scandalo

pubblico per la gioia di tutti. 

La FOLLIA CONTINUA A ESSERE PRESENTE SUL TEATRO DEL MONDO PIU’

CHE MAI.

(M. Foucault, Storia della follia)

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