Da http://giulianolazzari.myblog.it
E pertanto ogni uomo deve essere almeno dotato di un eccezionale
autocontrollo: tale uno sarebbe, soprattutto, se fosse più forte del
denaro, di fronte al quale tutti si corrompono, e non risparmiasse
l’anima nell’impegnarsi a favore delle cose giuste e nel perseguire la
virtù, poiché appunto nei confronti di queste due cose che i più perdono
il controllo.
Ed ecco perché patiscono ciò: sono attaccati alla loro anima (se ne hanno una)
perché è appunto nell’anima che consiste la vita; questa tengono cara e
questa vogliono, per attaccamento alla vita e per le abitudini nelle quali sono
cresciuti; sono attaccati al denaro, invece, per tutte le cose che li spaventano.
E che cos’è che li spaventa?
Le malattie, la vecchiaia, le pene improvvise, e non intendo le pene inflitte dalle
leggi, da queste ci si può guardare e difendere, ma quelle come incendi, morti
di congiunti o di animali, o ancora altre sventure che incombono ora sui corpi,
ora sulle anime, ora sui beni.
E’ dunque a causa di tutte queste cose, per avere il denaro con cui affrontarle,
che ogni uomo aspira alla ricchezza.
E vi sono anche altre cose che, non meno di quelle nominate prima, spingono
gli uomini a far denaro: le rivalità degli uni verso gli altri, le ambizioni, il potere,
cose per le quali essi danno grande valore al denaro, perché contribuisce a siffatte
cose.
Chi è uomo veramente buono, invece, non va a caccia della fama con orpelli
estranei e sovrapposti dall’esterno, ma (solo) con la propria virtù.
( Anonimo di Giamblico, La pace e il benessere, Bur classici)