PASTICCIO DI CARNE (1)

 

pasticcio di carne 1

 

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                       Prefazione di Martin Lutero

                            al ‘Liber Vagatorum’

 

Questo libretto sulla disonestà dei mendicanti fu pubblicato

la prima volta da uno che si definiva ‘expertus in truffis’, cioè

un individuo bene esperto in furfanteria; il che dimostra molto

bene questa operetta, anche se egli non si fosse dato un tale nome.

Ma ho pensato che sarebbe una buona cosa se un tal libro non

solo dovesse essere pubblicato, ma dovesse essere conosciuto

dappertutto, affinché gli uomini possano vedere e comprendere

quanto potentemente il demonio governa il mondo; e ho anche

pensato quanto un simile libro può aiutare il genere umano ad

essere prudente e a guardarsi da lui, cioè dal diavolo.

In verità, siffatto gergo dei mendicanti è venuto dagli Ebrei,

perché molte parole ebree ricorrono nel vocabolario, come può

accorgersi chiunque capisce quel linguaggio.

Ma la giusta comprensione e il vero significato del libro è, dopo

tutto, questo: cioè che principi, signori, consiglieri di stato e

chiunque dovrebbero essere prudenti e cauti nel trattare con i

mendicanti e imparare che laddove il popolo non darà e non

aiuterà i poveri onesti e i vicini bisognosi, come ordinato da

Dio, essa dà, per persuasione del diavolo e contro al giudizio

di Dio, dieci volte di più ai vagabondi e disperati furfanti, nello

stesso modo che noi abbiamo fatto sinora coi monasteri, chiostri,

chiese, cappelle, frati mendicanti, abbandonando sempre il vero

povero.

Per questa ragione ogni città e villaggio dovrebbe conoscere i

propri poveri, come sono iscritti nel registro, e assisterli. Ma

quanto ai mendicanti forestieri ed estranei, essi non dovrebbero

tollerarli, salvo che non abbiano valide patenti e certificati: perchè

tutte le gran furfanterie ricordate in questo libro sono messe in

opera da questi.

Se ogni città volesse solo tenere un occhio sui propri poveri, tali

imposture finirebbero subito. Nei passati anni io stesso sono stato

imbrogliato e messo in ridicolo da tali vagabondi e bugiardi più

di quello che desidero confessare.

Quindi chiunque ode queste parole, diffidi e faccia del bene al

suo prossimo in tutta carità cristiana, secondo gli insegnamenti

del comandamento. 

Così Iddio ci aiuti! Amen. 

(Martin Lutero, Wittemberg, 1528)

 

 

pasticcio di carne 1

 

PREVISIONI & BILANCI (breve storia di una economia)

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previsioni & bilanci

 

 

La struttura finanziaria della nazione americana dopo la guerra di

Secessione somigliava a un grande bacino imbrifero.

All’interno c’erano i pozzetti di raccolta, le banche rurali che raccoglievano

il capitale degli agricoltori e dei commercianti. I banchieri di campagna

inviavano gran parte di questo denaro nelle città più grandi, dove

piazzavano una larga parte dei loro fondi in conti fruttiferi presso

altri istituti; malgrado il loro rendimento basso, erano in genere

considerati un investimento più sicuro rispetto alle alternative

disponibili nelle campagne. 

previsioni & bilanci

Tale processo era obbligatorio per le banche d’interesse nazionale,

che erano tenute per legge a mantenere conti di riserva presso le

banche di determinate città. A loro volta le banche di queste città

dovevano mantenere conti di riserva presso le banche di New York.

Man mano che la massa monetaria del paese affluiva nel grande

bacino finanziario al centro di Manhattan, i banchieri ne investivano

buona parte in prestiti a vista a brevessimo termine a alto tasso d’

interesse agli operatori di borsa, legando le sorti delle comunità

rurali più sperdute all’andamento del mercato azionario. 

previsioni & bilanci

Il collegamento funzionava in entrambe le direzioni.

Alla fine dell’autunno le banche rurali attengevano ai loro depositi

di riserva nelle città e a loro volta gli agricoltori e i commercianti

di campagna prelevavano soldi per l’ondata di transazioni legate

al raccolto e alla sua spedizione nelle città e nei porti marittimi.

Questo drenaggio annuale di denaro sul mercato di New York

portava inevitabilmente alla penuria di fondi a Wall Street.

Nell’Ottocento i momenti di panico del mercato azionario capitarono

quasi tutti in autunno il ‘movimento dei raccolti’, come veniva

chiamato.

A partire dal Novecento, il sistema della Federal Reserve avrebbe

semplificato molto i grandi movimenti di denaro attraverso il paese.

Le dodici filiali della banca centrale cominciarono a tenere parte dei

conti di riserva degli istituti finanziari, e quindi le operazioni finanziarie

fra questi ultimi divennero soprattutto una questione di contabilità. 

previsioni & bilanci

Ma negli anni settanta dell’Ottocento le banche dipendevano in larga

misura dai contanti. Con le stanze di compensazione limitate a poche

grandi città, i pagamenti e le operazioni fra banche venivano effettuati

principalmente facendo viaggiare fasci di banconote attraverso il

paese. 

Durante tutto l’anno grandi quantitativi di denaro si muovevano

verso New York per tornare in autunno verso le zone dei terreni

agricoli.

E viaggiavano tutti per ferrovia. 

previsioni & bilanci

Le compagnie ferroviarie non maneggiavano direttamente i carichi

di contanti; questo compito era affidato ai servizi di corriere espresso,

che firmavano contratti in esclusiva con le varie ferrovie.

Nel 1872 molti abitanti del Missouri si erano indignati per il modo

in cui erano state finanziate le ferrovie. 

Paradossalmente, la loro rabbia era il risultato indiretto degli sforzi

dei radicali di allontanare il governo statale dalle società ferroviarie.

Lo stato aveva sborsato 31735840 dollari per costruire diversi tratti

principali, a cominciare dalla metà del secolo, ma tutte le società

tranne una avevano fatto bancarotta e nel 1865 le linee erano ancora

incompiute. 

previsioni & bilanci

Disgustati i radicali avevano venduto il pacchetto azionario del

governo subito dopo la guerra e avevano inserito il divieto di

concedere altri aiuti statali nella costituzione del 1865.

Contee, città e circoscrizioni si affrettarono a colmare il vuoto con

la ferma convinzione che i contributi governativi alle ferrovie 

fossero essenziali; gli investitori privati non avevano né i soldi

né la volontà di costruire nuove linee. 

Nel frattempo si diffondeva la convinzione generale che i

collegamenti ferroviari avrebbero fatto crescere i prezzi dei terreni,

attirato immigranti e consentito agli agricoltori di accedere a 

mercati più lontani e redditizi. E l’idea risultò in gran parte esatta:

le zone in cui venivano posati i binari crebbero più rapidamente 

delle altre del decennio successivo alla guerra, in termini di 

popolazione e di valore dei terreni. 

previsioni & bilanci

Aiutata da una nuova legge che dava impulso alla costituzione di

nuove società, fra il 1866 e il 1873 nel Missouri nacquero oltre 40

compagnie ferroviarie locali. Per finanziarle la gente delle campagne,

ansiosa di poter contare su collegamenti veloci con la grande 

rete ferroviaria che univa l’intero paese, sottoscrisse obbligazioni

governative locali per 17.199.950 dollari. 

(T. J. Stiles, Jesse James, Storia del bandito ribelle)

 

 

previsioni & bilanci

  

PRINCIPIO PERFETTO

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principio perfetto

 

 

I trecento anni di successi di cui abbiamo beneficiato grazie all’uso

del concetto di leggi della Natura per dare un senso all’Universo

hanno avuto effetti indiretti.

L’idea che le vie del mondo fossero governate da leggi imposte dall’

esterno, piuttosto che da tendenze insite nelle singole entità, rispecchiava

e incoraggiava la credenza religiosa nell’esistenza di un’unica divinità

onnipotente che avesse decretato quelle leggi.

L’economia delle leggi della Natura, la loro comprensibilità e la

loro universalità sono state interpretate nel passato come prove

persuasive dell’esistenza di un artefice divino dietro il funzionamento

dell’Universo visibile. 

principio perfetto

Oltre le leggi della Natura abbiamo bisogno di una norma che descriva

lo stato dell’Universo nel momento in cui ebbe inizio o, se non ebbe

alcun inizio, di una specificazione di come dovette essere in un certo

momento del suo passato. Fortunatamente molti aspetti dell’Universo

sembrano dipendere pochissimo dal modo in cui esso abbe inizio.

Le alte temperature delle prime fasi del Big-Bang hanno cancellato

il ricordo di molti aspetti del suo stato iniziale. Sebbene questo

sia uno dei motivi per cui è così difficile ricostruire il Big-Bang,

nel contempo ci permette di comprendere molti aspetti della

struttura attuale e della storia recente dell’Universo senza sapere

come fosse all’inizio.

Alcuni cosmologi ritengono che sarebbe stato meglio se fosse andato

perso il ricordo di tutte le condizioni iniziali, perché il tal caso si

potrebbe comprendere ogni aspetto della struttura attuale dell’Universo

senza dover conoscere quale fosse il suo stato iniziale.

Altri in particolare James Hartle e Stephen Hawking, hanno tentato

in anni recenti di scegliere un particolare candidato per lo stato

iniziale.

Purtroppo la parte di Universo a noi visibile, nonostante misuri

da un estremo all’altro almeno 15 miliardi di anni luce, è derivata

dall’espansione di una porzione minuscola dell’intero stato iniziale.

Anche se qualche fondamentale ‘principio’ potrebbe in effetti dettare

la struttura generale dello stato iniziale dell’intero (forse infinito)

Universo, probabilmente ciò non ci aiuterebbe a determinare la

struttura di quella minuscola porzione del tutto che si espanse

per diventare la parte di Universo visibile a noi oggi.

(J. Barrow, L’Universo come opera d’arte) 

principio perfetto

Yakov Zel’ dovic, il famoso astrofisico e cosmologo russo, fu un

altro di quelli che non vollero crederci, ma nel giro di pochi mesi

fu evidente che le argomentazioni erano fondate.

A parte il clamore per la scoperta del tutto inaspettata, i calcoli

originali furono molto complicati e l’effetto ne emerse come una

specie di piccolo residuo di un fenomeno più grande. Come

spesso avviene in fisica, una volta avuta l’idea, la discussione

che ne deriva viene per così dire ripulita finché l’idea risulta più

trasparente.

Dopo qualche mese tutti furono concordi nell’affermare che l’idea

era valida e che cambiava in maniera radicale la nostra comprensione

della fisica. Il fatto che questo effetto Hawking di emissione di

radiazioni dai buchi neri non sia stato provato con l’osservazione

non è per la verità colpa di Hawking stesso.

Più semplicemente il problema è che nel caso dei buchi neri che

si creano naturalmente, come potrebbe essere quello di Cygnus X-1,

l’effetto potrebbe essere troppo debole per essere rilevabile.

Un brillante tentativo di cercare effetti osservabili Hawking lo 

fece quando suggerì in una serie di lavori molto interessanti la

possibile esistenza di buchi neri primordiali di massa ridotta.

Più è alta la temperatura di un buco nero, minore è la massa;

e naturalmente più è alta la temperatura di un buco nero, più

è potente la radiazione che ne scaturisce.

E nell’irradiare e nel perdere massa, il buco nero diventa più 

caldo e l’irradiamento è più veloce, cosicché il prodotto finale

sarebbe una violenta esplosione.

In effetti Hawking calcolò che una simile esplosione avrebbe

una violenza ancora ignota alla scienza umana, a meno di 

prendere a riferimento il big-bang all’origine dell’Universo 

stesso.  

(G. Stone, Come leggere S. Hawking, Dal Big-Bang ai buchi neri)

 

 

principio perfetto

 

POVERI DI SPIRITO OGGI COME ALLORA

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poveri di spirito

 

 

Che la natura sia di gran lunga precedente all’uomo, che l’uomo

sia emerso dalla natura, che molta ‘natura’ sia tuttora presente

nei suoi comportamenti: tutto ciò fa ormai parte (o dovrebbe)

del senso comune, anche di quello delle persone che hanno solo

poche e confuse idee sulla paleontologia stratigrafica.

Per questo vale la pena di ricordare un punto: per molti e molti

secoli la storia dell’uomo fu concepita come coestensiva alla

storia della Terra. 

poveri di spirito

La Terra che Adamo aveva conosciuto, agli inizi del mondo, dopo

la cacciata dal Paradiso, veniva pensata come eguale alla nostra

Terra, popolata dalle stesse piante e dagli stessi animali che vivono

nella nostra. Sull’Arca, Noè aveva imbarcato gli animali che ci sono

oggi familiari.

Anche le montagne, le vallate, i ghiacciai, le foreste, le anse dei fiumi,

le sorgenti erano sempre state così come le vediamo e là dove le

vediamo, in un paesaggio immutabile e senza storia sullo sfondo

del quale si succede la vita delle generazioni. 

La Terra era ancora così come era stata creata.

Con la creazione iniziava anche il tempo e la cronologia biblica 

aveva fissato in circa 6.000 anni l’età del mondo. 

poveri di spirito

Può sembrarci impossibile, ma seimila anni apparvero a molti

un tempo lunghissimo. Sulla data della creazione esiste una ricca

biblioteca che comprende qualche centinaio di volumi. Ai problemi

della cronologia si dedicarono molti grandi intellettuali, fino a

Newton e oltre. Ma, per quanto riguarda le prime origini, le

polemiche, quando ci sono, riguardano spostamenti di poche

centinaia di anni. 

Nel 1659 comparve una ‘Dissertazione sulla vera età del mondo’

di Isaac Voss che ebbe larga diffusione, suscitò aspre polemiche

e provocò reazioni violente.

Adottando la versione della Bibbia dei Settanta, anziché il testo

dei Massoreti, si poteva spostare all’indietro la storia del mondo

di 1440 anni, giungendo a fissare il giorno della creazione al 

5.400 circa a.C..  

Mentre usciva il suo libro, Vossius pensava dunque di vivere in

un mondo vecchio di 7.059 anni. Era decisamente troppo per i

difensori più intransigenti dell’ortodossia.

Per rendersi conto della intensità e ferocia che assunsero spesso

le polemiche relative alle età del mondo, vale la pena di richiamare

il testo del più importante fra i molti avversari di Vossius:

 

“Tutti quegli spazi di tempi mediante i quali i pagani tendono ad

avere il sopravvento sulla fede nelle Scritture sono stati inventati

per frode del Demonio allo scopo di stabilire nell’animo degli 

uomini i suoi empi errori una volta eliminata l’autorità del Verbo

divino…..A suo tempo Dio distruggerà le opere del Demonio

nonché coloro che sono stati accecati dalla vana antichità. Egli 

li illuminerà della luce del suo Verbo affinché possano vedere 

quanto turpemente abbiano fin qui errato”. 

(P. Rossi, L’oscuro abisso del Tempo)

 

 

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