E LA MIA ANIMA PER SEMPRE VAGA PER QUESTA TERRA STRANA

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Sono stato eretico,                                         nostalghia1.jpg

predicatore,

alpinista,

scienziato,

geologo,

geografo,

storico.

Ho combattuto guerre,

mi hanno ucciso!

Mi hanno messo

su una croce.

Ho discusso

di resurrezione.

Ho avuto delle visioni

e ho cercato di interpretarle.

Ma prima di esse sono stato sciamano.

E ancor prima, miriade diverse di forme viventi.

Ho pregato come un buddista sotto un albero.

Ho pianto come un druido all’ombra di esso.

Poi ne ho studiato le forme, consistenza e utilità.

Dalla bellezza dei rami e delle foglie

ho capito e studiato la loro funzione.

Ho iniziato a respirare l’aria che mi ero guadagnato

e grazie ad essa restituito in quieta specie di parlare.

Sono divenuto acqua e ho scavato letti

che ora percorro in cerca della memoria.

Ho visto grotte,

ne conservo ricordi e disegni che vi ho tracciato.

Sono stato cacciatore…, un tempo.

Mentre adesso istintivamente guardo al suolo

in cerca di qualcosa,

Vela mi insegna e fiuta il passato divenuto presente.

Mi hanno braccato, avverto l’odore della paura.

Mi hanno ucciso.

Piango me stesso sulle poche ceneri

di un fuoco acceso di fretta.

Mi hanno imprigionato,

ancora vedo il maestoso castello,

in cui una volta ero signore.

La congiura è di nuovo padrona.

Ho fatto miracoli.

Poi ho studiato i segreti della vita.

Più miracolosa ancora.

Ho incontrato gente diversa

ma con caratteristiche comuni.

Ho parlato loro di filosofia

e quando questa non bastava

sono salito nello spazio profondo

per spiegare la vita ancora prima della vita.

Ho perso forma, peso, e gravità.

Mi sono dissolto in un gas scomposto.

Mentre la forza del calore divampava.

Perché urlavo contro il tempo,

questo maleficio, questo diavolo,

che mi ha legato in questo luogo.

Sono andato oltre la sua dimensione

e qualche delatore mi ha denunciato,

mentre pregavo la verità,

una verità senza tempo.

Poi sono scomparso nel nulla

di un punto e forma contratta alla materia.

Mentre gridavo all’orrore.

Sono morto tante volte,

e poi rinato nella gioia di una natura

che non mi disconosce.

Me è vero!

Con l’orrore negli occhi, nella voce, nel pensiero…..

(Giuliano Lazzari, Il Viaggio, Ed. Uniservice)

(in) http://giulianolazzari.myblog.it/archive/2010/03/30/l-orrore.html

 

 

 

 

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