Precedente capitolo:
Prosegue in:
Foto del blog:
Da:
Se per Hegel l’essenza dell’Europa era la Germania, per
Jouffroy la Francia era ‘l’avanguardia dell’Europa in
quanto nazione’, per dirla con Denis de Rougemont, e
Francois Guizot unì assieme le due idee.
In Hegel come in Jouffroy, faceva dunque la propria com-
parsa la duplice idea della ‘missione’ dei popoli e dell’uni-
ficazione europea.
L’idea della ‘missione e del ‘primato’ era del resto ampia-
mente diffusa e nella fase successiva al 1830 acquistò an-
cor maggior valenza, ad esempio in Michelet, il quale, nel-
la ‘Introduction à l’Histoire universelle’, 1831, scriveva che
‘ciò che v’ha di meno semplice, di meno naturale, di più
artificiale, vale a dire di meno fatale, di più umano e di
più libero al mondo, è l’Europa; di più europeo, è la mia
patria, è la Francia’.
E il sacerdote Vincenzo Gioberti intitolava la sua opera
‘Del primato morale e civile degli italiani’ (1843).
Il suo compatriota Giovanni Berchet parlava lo stesso di
linguaggio descrivendo l’attuale ‘stato di sofferenza’ in
cui il dolore si univa alla ragione e ai lumi nel dar vita a
quel sentimento di nazionalità europea che cominciava
ad avvicinare gli abitanti del continente.
Il termine ‘Europa’ compariva nei nomi dei periodici, co-
me il ‘Journal européen’ che Muhrad pubblicò a Berna nel
1817 o la ‘Revue européenne’, prefiguratore del ‘Correspon-
dant’.
E’ la ben nota la celebre ‘Lettera ai redattori della Revue
européenne’ di Chateaubriand. Ed ecco ancora l”Europé-
en’ di Buchez.
Ci si dedicava allo studio della ‘civiltà europea’, come Gui-
zot nella sua ‘Histoire générale de la civilisation en Europe’
(1828); ci si occupava di ‘letteratura europea’, e il primo
scritto dell’ancora giovanissimo Giuseppe Mazzini appar-
so sul ‘Conciliatore’ del 1829 aveva il titolo ‘Di una lette-
ratura europea’.
A partire dal 1830, l’idea di un’Europa formata da un ar-
monioso insieme di nazioni divenne più pregnante, più
generale.
Nel suo libro ‘Le grand schisme de 1830: Romantisme et
– Jeune Europe -‘, Fernand Baldensperger ha efficacemen-
te illustrato la scissione che si manifestò allora in seno al-
la corrente romantica: gli uni restarono fedeli all’ideale
puramente letterario della scuola, mentre altri, che via
via divennero più numerosi, associarono a esso un ideale
politico radicaleggiante e nazionalista.