DUE UBRIACONI e Joe l’Indiano (60)

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Pionieri e Nativi: il reverendo Hinman…& …. gli altri (58)

Pionieri e Nativi il reverendo Hinman….&….. gli altri (59)

Prosegue in:

due ubriaconi e Joe l’Indiano (61)

Da:

Frammenti in rima

 

 

 

due ubriaconi 60

 

 

 

 

 

 

 

Ricevo da trent’anni una media di una dozzina di lettere

all’anno da sconosciuti che si ricordano di me, o i padri

dei quali  si ricordano di quand’ero ragazzo o giavanot-

to.

Però quasi sempre tali lettere mi deludono.

Non ho conosciuto queste persone e nemmeno i loro pa-

dri. I nomi che menzionano non li ho mai sentiti; i ricordi

sui quali richiamano la mia attenzione non hanno avuto

parte nelle mie esperienze; tutto ciò significa che questi

sconosciuti mi scambiano per qualcun altro.

Ma finalmente questa mattina ho il conforto di ricevere

una lettera di un uomo che cita nomi che da ragazzo mi

furono familiari. Il mio corrispondente acclude un ritaglio

di giornale che da quattro o cinque settimane compare qua

e là nella stampa e vorrebbe sapere se suo fratello, il Capi-

tano Tonkray, fu davvero l’originale di ‘Huckleberry Finn’.

Ho risposto che ‘Huckleberry Finn’ era Tom Blankenship.

Poiché chi mi scrive evidentemente conobbe la Hannibal

degli anni 1840/50, ricorderà agevolmente Tom Blanken-

ship.

Il padre di Tom fu per un certo tempo il Beone della Città,

funzione non ufficiale ma quanto mai precisa di quei tem-

pi.

Per il vero, succedette al ‘Generale’ (non rammento il no-

me del ‘Generale’, ….. scritto e letto tanti anni fa’….) e per

un certo periodo fu l’unico e solo depositario di questo uf-

ficio; poi Jimmy Finn dimostrò la sua attitudine e gli dispu-

tò il posto, sicché a Hannibal si ebbero due ubriaconi allo

stesso tempo: e questo causò al villaggio (non certo sobrio)

altrettanti guai di quanti ne subì la cristianità nel XIV seco-

lo, allorché si ebbero due Papi contemporaneamente.

In Huckleberry Finn ho ritratto Tom Blankenship esatta-

mente com’era.

Era ignorante, sporco, denutrito; ma aveva il miglior cuore

che mai ragazzo abbia avuto. Godeva di libertà illimitata.

Fra i ragazzi e fra gli uomini era la sola persona realmente

indipendente della comunità, e di conseguenza era sempre

placido e felice ed era invidiato da noialtri.

Ci piaceva molto e godevamo la sua compagnia.

E poiché la sua compagnia ci era stata proibita dai nostri

genitori, il divieto ne triplicava o quadruplicava il valore,

sicché la ricercavamo e stavamo con lui più che con qual-

siasi altro ragazzo.

(Prosegue…. – la staccionata – …..)

 

 

 

 

 

due ubriaconi 60

 

IL CAMPO DI BATTAGLIA DEL SOLDATO STORY GREENE (ovvero come amare la Natura e odiare la guerra) (51)

Precedenti capitoli:

la chiesa di Shiloh (49)

il campo di battaglia del soldato Story Green…(50)

Prosegue in:

il campo di battaglia del soldato Story Green… (52) &

persi nei boschi (53)

Foto del blog:

il campo (1)

il campo (2)

Da:

i miei libri

 

 

il campo 51

 

 

 

 

 

 

Ma anche arrivandovi da Corinth, l’approccio a

Pittsburg Landing si presentava tutt’altro che fa-

cile.

All’interno del triangolo il terreno è coperto di bo-

schi ad eccezione di poche grandi radure formate

da campi coltivati, prati o frutteti, con qualche ra-

ra casa colonica.

 

il campo 51

 

I boschi occultavano fino ad un certo punto i mo-

vimenti dell’attaccante; ma in realtà proteggono

assai di più il difensore e scompigliano le colonne

che devono muovere in avanti rendendone proble-

matici i collegamenti; le radure poi possono facil-

mente essere battute dal fuoco di chi si trovi cela-

to al margine dei boschi e si trasformano così in o-

stacoli difficilissimi da superare.

 

il campo 51

 

A ciò si aggiunga che il terreno è dolcemente ondu-

lato e solcato da una serie di ruscelli e torrenti che

formano altrettanti ostacoli.

Il primo, per chi provenga da Corinth, si incontra

circa cinque chilometri dopo la biforcazione delle

due Corinth Roads, ed è un ruscello abbastanza ric-

co di acqua e leggermente incassato che con anda-

mento serpeggiante taglia perpendicolarmente en-

trambe le strade e va a gettarsi nello Owl Creek: lo

Shiloh Branch.

 

il campo 51

 

A metà circa del suo corso, dove interseca la We-

stern Corinth Road, esso scorre ai piedi di una leg-

gera elevazione di terreno che trovasi sulla riva set-

tentrionale, la quale sale con dolcissimo pendio ver-

so una modesta gobba erbosa su cui sorge una sem-

plice costruzione di legno: la piccola chiesetta me-

todista di Shiloh.

 

il campo 51

 

Il minuscolo edificio di tronchi fronteggia un prato,

e in esso, rose dal tempo, sono le lapidi di un vecchio

cimitero di campagna.

Dalla chiesetta di Shiloh in direzione sud l’occhio se-

gue il lieve pendio verso lo Shiloh Branch che domina

 sia la strada maestra proveniente da Corinth, che un’-

altra poco più di un sentiero di campagna il quale, pro-

venendo da ovest, verso quella converge.

 

il campo 51

 

La collinetta si presta tuttavia ad essere aggirata sul-

la destra, presso le sorgenti dello Shiloh Branch, lungo

la eastern Corinth Road; ma circa quattro chilometri

più a nord l’attaccante si imbatte in un ostacolo ancor

più formidabile.

Di mano in mano che si avvicinavano a Pittsburg Lan-

ding, le tre strade tendevano, come si è detto, a conver-

gere. Ciò era reso necessario dalla presenza di altri due

ruscelli, anch’essi infossati in piccoli burroni e disposti

ad angolo retto: il Tilgham Creek ed un altro che scor-

rendo verso est sfocia nel Tennessee.

(R. Luraghi, Storia della Guerra Civile Americana)

 

 

 

 

 

 

il campo 51