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Libri, dialoghi…
Un sito…
I marinai foglie di coca digeriscono in coperta
Il capitano ha un amore al collo venuto apposta dall’Inghilterra
Il pasticcere di via Roma sta scendendo le scale
ogni dozzina di gradini trova una mano da pestare
ha una frusta giocattolo sotto l’abito da te
E la radio di bordo è una sfera di cristallo
dice che il vento si farà lupo il mare sciacallo
Il paralitico tiene in tasca un uccellino blu cobalto
ride con gli occhi al circo Togni quando l’acrobata sbaglia il salto
E le ancore hanno perduto la scommessa e gli artigli
i marinai uova di gabbiano piovono sugli scogli
Il poeta metodista ha spine di rosa nelle zampe
per far pace con gli applausi per sentirsi più distante
e la sua stella si è oscurata da quando ha vinto la gara
di sollevamento pesi
E con uno schiocco di lingua parte il cavo dalla riva
ruba l’amore del capitano attorcigliandone la vita
Il macellaio mani di seta si è dato un nome da battaglia
tiene fasciate dentro il frigo nove mascelle antiguerriglia
ha un grembiule antiproiettile tra il Giornale e il gilè
E il pasticciere e il poeta e il paralitico e la sua coperta
si ritrovarono sul molo con sorrisi da cruciverba
a sorseggiarsi il capitano che si sparava negli occhi
e il pomeriggio a dimenticarlo con le sue pipe e i suoi scacchi
e si rifiutarono compatti nei sottintesi e nelle azioni
contro ogni sorta di naufragi e di altre rivoluzioni
e il macellaio mani di seta distribuì le munizioni…..
(Fabrizio De André, Parlando del naufragio della London Valour)