L’IMPALATORE (2)

– Guarda, guarda!                                                                           romania.jpg

– evidentemente gli era bastata un’occhiata –

“una è scritta da voi, e al mio amico

Peter Hawkins. 

L’altra…”

e a questo punto ha notato gli

strani caratteri, e il volto gli si

è oscurato, gli occhi hanno avuto

un lampo perfido – ” l’altra E’ UNA

COSA INDEGNA, UN OLTRAGGIO, ALL’AMICIZIA E ALL’OSPITALITA’!

Non è firmata. Bene, qund’è così NON CI INTERESSA…”

E, con tutta tranquillità, ha avvicinato lettera e busta alla fiamma della lampada,

(non oserai quelle rime….sono solo fuoco che brucia…tu essere….), fino a 

ridurle in cenere. 

Poi ha proseguito.

” La lettera a Hawkins…Be’, quella naturalmente la spedirò, visto che è priva di 

materia, e visto che è vostra. Le vostre missive per me sono sacre. 

VOGLIATE SCUSARMI, AMICO MIO, SE HO SPEZZATO IL SIGILLO, ma sono 

tzigano anche io e all’oscuro ….

Non volete richiuderla?”

Mi ha porto la lettera e, con un corretto inchino DA PRINCIPE, mi ha dato una 

busta nuova. No ho potuto far altro che riscrevere l’indirizzo e consegnargliela

in silenzio.

Qand’è uscito dalla stanza, ho udito una chiave girare piano nella serratura.

Un istante dopo, sono corso all’uscio, l’ho tentato: era serrato.

Quando un paio d’ore dopo, il Conte è tornato in silenzio nella stanza, mi ha risvegliato

perchè ero addormentato sul divano. 

I suoi modi sono apparsi estremamente cortesi e cordiali; avvedutosi che avevo 

dormito, ha detto: ” Oh, amico mio, siete stanco? Andate a letto. E’ quello il miglior

luogo di riposo. Questa sera può darsi che io non abbia il piacere di conversare con 

voi, perché ho molte INCOMBENZE DA SBRIGARE. Ma voi dormite pure, ve ne prego.”

Sono andato in camera mia e mi sono messo a letto e, strano a dirsi, ho dormito senza 

sogni. 

La disperazione ha le sue calme.

(Bram Stoker, Dracula)

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L’IMPALATORE

DIARIO DI JONATHAN HARKER

21 Agosto

C’è una possibilità di fuga, o per lo meno di far giungere miei notizie a casa.

Un gruppo di Szgany è giunto al castello e si è accampato nel cortile.

Codesti Szgany sono ZINGARI; ne ho trovato notizia nel mio libro.

Sono tipici di queste regioni, per quanto apparentati con tutti gli altri ZINGARI

del mondo (urlano, sbraitano, ululano, corrono, bevono …..).

Ve ne sono migliaia qui nella terra del DRAGO e in tutta la regione della Transilvania,

e campano in margine alla legge (in quanto la legge è presa da ben altre tribù).

Di norma, si mettono al SERVIZIO DI QUALCHE ARISTOCRATICO o BOYAR,

di cui assumono il nome.

Sono impavidi e non hanno religione, ma solo superstiziosi, e parlano unicamente

i vari dialetti della lingua roman.

Scriverò qualche lettera (come le precedenti sotto riportate) indirizzata ai miei, e

cercherò di convincerli a spedirle. Ho già parlato con loro dalla finestra, tanto

per fare conoscenza, e quelli si son tolti il cappello e hanno abbozzato inchini, e

fatto molti altri gesti poi corrono come forsennati con i loro cavallini, NON HO

CAPITO PIU’ DI QUANTO COMPRENDA CIO’ CHE DICONO…FRASI SCONNESSE…

Ho scritto due lettere.

Quella a Mina è stenografata, e in quella indirizzata al signor Hawkins, gli chiedo

semplicemente di mettersi in contatto con lei, alla quale ho spiegato la situazione

in cui mi trovo, tralasciando però gli orrori che del resto posso solo sospettare.

Se dovessi scriverle a cuore aperto, la getterei nell’angoscia e nel più mortale dei 

terrori. 

Se le lettere non partissero, ebbene, il Conte non perverrà a conoscere il mio segreto

né l’entità di ciò che ho scoperto…..

Ho consegnato le lettere; le ho lanciate attraverso le sbarre della finestra insieme

ad una moneta d’oro, cercando di far capire, con tutti i gesti possibili, che dovevano

essere spedite. L’uomo che le ha raccolte se le è premute sul cuore, si è inchinato,

se le è messe nel berretto.

Di più non potevo fare.

Sono tornato in punta di piedi nello studio e mi sono messo a leggere.

Visto che il conte non veniva, ho vergato queste righe….

Il Conte è venuto.

Mi si è seduto accanto e, con la più garbata delle voci, aprendo due delle lettere ha

detto: “Gli Szigany m’hanno dato queste, non so donde provengano ma naturalmente

me ne accerterò…..”

(Bram Stoker, Dracula)

Da http://storiadiuneretico.myblog.it

     http://giulianolazzari.myblog.it

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