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Dopo la morte di Tiptaft, il comando della Cutty Sark fu assunto da James
Smith Wallace, ex primo ufficiale di Tiptaft.
Wallace, che si dimostrò un ottimo marinaio, rimase al comando per tre
anni, e il suo carattere gioviale lo rese oltremodo simpatico all’equipaggio
con il quale amava spesso scherzare. Un’altra sua virtù era la grande pazienza
con cui insegnava agli apprendisti, ma purtroppo era esitante nel prendere
le decisioni e non sapeva imporre la disciplina. Con lui il Cutty Sark visse la
sua prima tragedia.
Nella primavera del 1880 Jock Willis venne a sapere che la Marina degli Stati
Uniti offriva noli altissimi per la consegna rapida di carbone alle sue navi di
stanza nel Pacifico. Il carbone non godeva dello stesso prestigio del tè, oltre
a essere sporco e sgradevole, era anche altamente infiammabile. Ma fruttava
molto, e ormai le navi a vapore avevano a tal punto invaso l’area del commercio
del tè che quell’anno il Cutty Sark non era riuscito ad assicurarsi alcun carico
nel suo ultimo viaggio in Cina. Jock Willis si rese conto con suo grande rammarico
di essere costretto a rinunciare al tè, e decise di riconvertire il Cutty Sark e di
adattarlo alle necessità di una merce che non richiedeva velocità. Nel marzo del
1880 fece accorciare gli alberi inferiori di 2,90 metri e i relativi pennoni di 2,10 metri,
e in proporzione anche gli alberi di gabbia e gli alberetti e i loro pennoni,
giudicando che la conseguente riduzione della velatura avrebbe reso il clipper
più manovrabile e più sicuro, anche se un po’ lento. Due mesi più tardi, il
Cutty Sark fu mandato a Penarth, nel Galles, per fare il carico di carbone.
Da Penarth il clipper fece vela alla volta di Yokohama in Giappone.
Ma questa volta il capitano Wallace non aveva con sé ufficiali di fiducia.
Il primo ufficiale, che aveva firmato il contratto come Sidney Smith, viaggiava
probabilmente sotto falso nome. E doveva avere un buon motivo per
nascondere la propria identità, perché si rivelò un bruto. Il secondo era un
buon diavolo, ma talmente miope da non riuscire a vedere la sommità delle
attrezzature, e Wallace fu costretto a montare di guardia con lui per aiutarlo.
Quanto al terzo, era un ex apprendista bocciato all’esame di primo ufficiale.
L’equipaggio, poi, non era migliore dei suoi ufficiali. Tra gli altri comprendeva
un autentico profeta di sventure che gli apprendisti soprannominarono l’Olandese
Volante, alludendo alla leggendaria nave condannata a errare senza pace all’eterna
ricerca di un porto che fosse disposto ad accoglierla. E poiché Wallace commise
il fatale errore di salpare di venerdì, giorno infausto per i marinai di tutti i
tempi e paesi, fornì scioccamente all’Olandese Volante il pretesto per mormorare
oscure profezie all’orecchio superstizioso dell’equipaggio. Un altro marinaio
era un uomo di colore di nome John Francis; possedeva il dono di non imbroccarne
una e divenne il bersaglio di tutte le ingiurie del primo ufficiale.
I guai cominciarono mentre il Cutty Sark stava attraversando l’oceano Indiano
diretto a Anyer Lor sullo stretto della Sonda, dove avrebbe ricevuto istruzioni
da Willis, a Londra.
Wallace ordinò un lieve cambiamento di rotta.
‘Allascare le mure’, gridò Smith.
L’uomo a prua, che avrebbe dovuto allascare la manovra della vela di trinchetto,
era John Francis. E’ difficile ricostruire che cosa sia effettivamente accaduto.
Forse il marinaio sonnecchiava, o sentì male, o forse era di cattivo umore e
disobbedì deliberatamente, fatto sta che non mosse un dito, e il primo ufficiale
si precipitò verso prua coprendolo di feroci improperi. Ma quando lo raggiunse,
Francis impugnava una barra dell’argano. Dopo una breve collutazione e
dopo averla fatta roteare con forza Smith l’abbatté sul cranio del nero che
crollò sul ponte.
Un altro marinaio eseguì la manovra, mentre il corpo inanimato di Francis
veniva trascinato in cuccetta.
Il marinaio morì tre giorni più tardi.
L’equipaggio non lo aveva amato, ma la sua morte violenta, e insieme il pessimo
trattamento che l’ufficiale riservava a tutti i marinai, bastarono a far schierare
tutti dalla parte della vittima. Non appena Wallace ebbe recitato il servizio
funebre e sepolto in mare il cadavere, gli uomini si fecero minacciosi.
Il capitano consegnò Smith nella sua cabina e ne assunse le funzioni.
( I Clipper, a cura dei redattori delle edizioni Time-Life)