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L’11 Luglio 1995, il generale serbo Ratko Mladic svuotò la cittadina della Bosnia
orientale dai suoi 40.000 abitanti, mussulmani bosniaci; 30.000 tra donne e bambini
furono deportati e in pochi giorni 8000 (cifra ufficiale, 12.000 secondo i parenti delle
vittime) uomini e ragazzi vennero uccisi.
In quel momento Srebrenica, sotto assedio dei Serbo-bosniaci comandati dal generale
Ratko Mladic dalla primavera del 1992 fino a luglio 1995, era zona protetta dall’ONU.
Molti Bosniaci erano arrivati a cercare rifugio in questo straccio di territorio ancora
libero nella Bosnia orientale, portando
a 40.000 gli abitanti della città che prima
della guerra era abitata da 12.000 persone.
L’ex presidente dei Serbo-bosniaci, Radovan
Karadzic all’epoca firmò l’ordine ai suoi militari:
“creare a Srebrenica una situazione di totale
insicurezza e disperazione”.
Il suo ordine venne eseguito.
I Serbo-bosniaci di Ratko Mladic e Radovan Karadzic, passarono sotto le armi
uomini e ragazzi ( Corriere della sera 11 luglio 2010).
Radovan Karadzic, psichiatra bosniaco il 13 maggio 1992 divenne presidente
della Repubblica Serba.
Dal 1996 Karadzic era ricercato per crimini di guerra dal Tribunale Penale Internazionale
per i Crimini nella ex-Jugoslavia.
CAPI DI ACCUSA:
2 capi di accusa per genocidio.
5 capi di accusa per crimini contro l’umanità.
3 capi di accusa per violazione delle norme e delle convenzioni di guerra.
1 capo di accusa per violazione delle Convenzioni di Ginevra.
RECENTEMENTE, IN UNA INTERVISTA AL CORRIERE DELLA SERA, IL NIPOTE
DRAGAN RIVELO’ CHE, DURANTE LA LATITANZA, SUO ZIO RADOVAN VENNE
SPESSO IN ITALIA A VISITARE VENEZIA (COME UNA PRIMA MOGLIE PER LUI).
NONCHE’ L’AUSTRIA PER I SUOI CONVEGNI.
IL ‘PAZZO’ PSICHIATRA HA GODUTO TACITA PROTEZIONE DAL GOVERNO DEGLI
STATI UNITI D’AMERICA PER TUTTA LA LATITANZA.