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(Da 26 settembre 1937)
Nel luglio del 1970, una casalinga nera di Filadelfia scrisse
una lettera al ‘Philadelphia Enquirer’s Action Line’ per at-
tirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla questione
della tomba senza lapide di Bessie Smith.
L’Enquirer contattò una serie di persone per raccogliere
fondi.
Bastarono due telefonate: Janis Joplin e Juanita Green si of-
frirono di coprire l’intera somma. Janis Joplin morì pochi
mesi dopo aver donato i soldi per la lapide. Juanita Green,
da bambina, ogni sabato faceva la cameriera a casa di Bes-
sie e la ricordava mentre cantava e cucinava la trippa di
maiale bollita con gli scalogni, infarinata e fritta.
Juanita Green crescendo era diventata la presidentessa del-
la sezione Nord di Filadelfia del NAACP (Associazione
Nazionale per il Progresso della Gente di Colore) e la pro-
prietaria di due case di riposo.
Janis Joplin era sempre stata una grande ammiratrice di
Bessie Smith e la sua musica era stata molto influenzata
da quella dell’Imperatrice.
Nelle canzoni della Joplin si sente chiaramente l’eco di
Bessie. L’Imperatrice sarebbe stata deliziata dalle due
donatrici: una cameriera che era diventata proprietaria
di due case di riposo e una cantante blues, morta pochi
mesi dopo aver sborsato i soldi per la sua lapide.
La cerimonia della posa della lapide si tenne venerdì
7 agosto 1970.
John Hammond, l’uomo che aveva arrangiato i pezzi
incisi da Bessie per la Okeh Records e che aveva diffu-
so le false voci sulle circostanze della sua morte, coprì
la lapide con il suo vecchio cappotto. Quando l’indumen-
to venne tolto, i presenti lessero:
La più grande cantante blues del mondo, non smetterà
mai di cantare. Bessie Smith 1894-1937.
(Prosegue in: per bessie)