Precedente capitolo:
Prosegue in:
simmetrie-spazio-temporali.html
Foto del blog:
lettere-p-h-come-paul-harteck.html
Appunti, scritti, dialoghi…in:
Il 24 aprile 1939, il fisico-chimico di Amburgo Paul Herteck,
uno dei futuri detenuti di Farm Hall, e il suo assistente Wilh-
elm Groth scrissero una lettera a Eric Schumann, direttore del
l’ufficio berlinese per la ricerca sulle armi dell’Agezia per gli
Armamenti e forniture dell’esercito facente capo al ministero
della Guerra.
La lettera illustrava possibili applicazioni belliche della fissio-
ne nucleare, scoperta pochi mesi prima.
Harteck e Groth scivevano:
Ci prendiamo la libertà di portare alla Sua attenzione i più
recenti sviluppi della fisica nucleare, che riteniamo rende-
ranno possibile con ogni probabilità la produzione di un
esplosivo di gran lunga più potente di quelli convenzionali.
Il Paese che per primo ne farà uso avrà un insuperabile van-
taggio sugli altri.
Harteck era nato a Vienna nel 1902, ma si era laureato all’
Università di Berlino e in seguito aveva trascorso un anno,
il 1932, a Cambridge, lavorando con Rutherford.
Aveva così partecipato, insieme a Oliphant, a quello che a
tutti gli effetti fu il primo esperimento di fusione nucleare.
La fusione è il processo per cui i nuclei leggeri vengono
combinati – fusi insieme – a generare nuclei più stabili.
Il lavoro di Harteck consisteva nel preparare bersagli con
sali di deuterio (in quanto chimico), cioè di idrogeno pe-
sante.
Dopo l’anno trascorso a Cambridge fu nominato profes-
sore di Fisica chimica ad Amburgo. Non era interessato
alla politica e non aveva mai aderito al Partito nazista.
Sua sorella, poi, aveva sposato un membro della presti-
giosa famiglia viennese dei Furth, di origine ebrea.
Si erano convertiti al luteranesimo durante il regno di
Francesco Giuseppe, ma questo particolare non fu tenu-
to in considerazione dai nazisti dopo l”Anschluss’.
Date queste premesse, ci si potrebbe chiedere che cosa
spinse Harteck a dare l’impulso iniziale a un programma
nucleare nazista, se coronato da successo, avrebbe certa-
mente condotto alla costruzione di una bomba atomica.
Molti anni dopo, in un’intervista, il professore affermò
che si era trattato di una semplice questione economica.
Avendo difficoltà ad ottenere finanziamenti per le sue
ricerche, e per la sua fabbrica.., decise di fare domanda
all’ente che sembrava più in grado di darne: l’Esercito.
Una motivazione non troppo diversa da quella di
Willie Sutton, famoso per aver dichiarato di rapinare
banche perché ‘è lì che stanno i soldi’.
All’inizio Harteck non ebbe risposta dall’esercito tedesco,
ma riuscì ad ottenere una commessa per l’equivalente
di 5.000 dollari da un meglio non identificato ente priva-
to per acquistare le attrezzature necessarie ad avviare la
ricerca nucleare vicino al porto di Amburgo….
(J. Bernstein, Il club dell’uranio di Hitler)