Precedente capitolo:
Prosegue in:
dialoghi con Pietro Autier 2 &
Foto del blog:
Da:
Assunto tutto questo affermo ora, che un’intuizione
assolutamente irresistibile, per quanto inesprimibile,
mi forza alla conclusione che tutta la Creazione ori-
ginaria di Dio, che quella materia prodotta dal suo
stesso Spirito, o dal Nulla, per mezzo della sua Vo-
lizione, potrebbe essere stata nient’altro che Mate-
ria nel suo stato più alto concepibile di -cosa?-,
di Semplicità.
Questo è evidente l’unico assunto del mio Discorso.
Utilizzo la parola ‘assunto’ nel suo senso comune;
eppure sostengo che anche questa mia proposizio-
ne primaria è davvero molto distante dall’essere
realmente un mero assunto.
Niente è mai stato più certo, in effetti, nessuna con-
clusione umana è mai stata più regolarmente, più
rigorosamente dedotta: ma, ahime!, i suoi sviluppi
esorbitano le possibilità dell’umana analisi, e in
ogni caso trascendono la capacità d’espressione
della lingua umana.
Se comunque, nel corso di questo saggio, io sono
riuscito a mostrare che tutte le cose potrebbero es-
sere state a partire dalla Materia nella sua estrema
Semplicità, allora approdiamo direttamente all’in-
ferenza che esse sono state così costruite per via
dell’impossibilità di attribuire una supererogazio-
ne all’Onnipotenza.
Impegniamoci ora a concepire ciò che la Materia
deve essere al suo massimo grado di Semplicità.
Qui la Ragione vola subito all’Imparticolarità, a
una particella, la particella – una particella di un
certo tipo – di un certo carattere – di una certa mi-
sura – di una certa forma – una particella, dunque,
‘senza forma e vuota’ – una vera e propria particel-
la sotto tutti i punti di vista – una particella assolu-
tamente unica, individuale, indivisa, e non indi-
visibile soltanto perché chi la creò per mezzo della
sua Volontà, con uno sforzo infinitamente meno
dispendioso della medesima Volontà, sarebbe lo-
gicamente anche in grado di dividerla.
L’Unicità, quindi, è l’unico predicato che io attri-
buisco alla Materia creata originariamente; pur
tuttavia, mi propongo di mostrare che questa U-
nicità ‘è un principio del tutto sufficiente a spie-
gare la costituzione, i fenomeni esistenti e l’an-
nichilimento chiaramente inevitabile per lo me-
no dell’Universo materiale’.
La volontà d’essere della particella primordiale
ha completato l’atto, o, più propriamente, il con-
cetto di Creazione.
(Poe, Eureka)