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Esiste una vecchia storia su un lupo di Gubbio che vede coinvolto
San Francesco.
Il lupo minacciava da qualche tempo gli abitanti del paese e San
Francesco cercava di farlo desistere. L’uomo e il lupo si incontra-
rono un giorno fuori dalle mura cittadine e, in presenza di un no-
taio, strinsero il seguente patto: gli abitanti di Gubbio avrebbero
nutrito l’animale e l’avrebbero lasciato libero di vagare a suo piaci-
mento per il paese (si narra però che solo un allevatore, che soste-
neva aver sfamato in passato il lupo, si rifiutasse alle disposizio-
ni notarili…), mentre il lupo, da parte sua, non avrebbe dovuto
aggredire né uomini né animali all’interno delle mura, dove era
ubicato.
Dietro l’attrattiva popolare e aneddotica della storia si cela un’
allegoria diffusa: la natura bestiale e incontrollata del lupo viene
trasformata dalla santità e, per esttensione, coloro che sono identi-
ficati con il lupo, vale a dire gli eretici, sono redenti dalla grande
compassione e dalla grazia di San Francesco.
Nel Medioevo gli uomini credevano di vedere nel lupo un rifles-
so della loro natura bestiale; l’uomo cerca di pacificarsi con la
bestia che è in sé; e ciò rende questa storia del Lupo di Gubbio
una delle più intense dell’epoca.
Avere compassione per il lupo, che l’uomo aveva ridotto alle
sue stesse pulsioni, equivaleva ad agognare il perdono per se
stesso.
L’uomo giunse a tali costruzioni concettuali principalmente at-
traverso il dialogo con la Chiesa romana, che predicava sia la
compassione sia l’odio per i peccatori, o i semplici ed umili ere-
tici, identificando ciò che era bestiale, per il lupo in seno all’uomo.
Eppure, quando il laico arrivò a chiedere: ‘Che cos’è questo …
animale, solo, e come vive nell’universo?’ la Chiesa rispose senza
troppa compassione.
Quando il secolare disse: ‘Consideriamo il lupo come un’entità
biologica, ben distinta dal Diavolo, dal culto pagano, dal male e
dal simbolismo della natura bestiale dell’uomo’ la Chiesa, sede
di appello per tali questioni nel Medioevo, replicava: ‘No, sareb-
be inopportuno persino prendere in considerazione un fatto simile’.
Se, nel momento in cui San Francesco accettava la promessa del
lupo alle porte di Gubbio, foste entrati nella farmacia locale, avreste
trovato estratti di numerosi parenti di quel lupo conservati in …
giare e scatole.
Ci sarebbero stati escrementi di lupo per la cura di coliche e della
cataratta, fegato di lupo in polvere per lenire i dolori del parto, zan-
ne anteriori destre per ridurre gonfiori alla gola, denti di lupo per
la dentizione e, se il proprietario era abbastanza aperto a aveva
avuto un visitatore dall’Est, avreste anche potuto ottenere carne
secca del povero lupo (tanto lui non sa che farsene…), in omaggio
alla credenza beduina che fosse utile contro i dolori agli stinchi.
Ed il poveero lupo….
Lui a malapena può entrare nelle ore del giorno nel glorioso
borgo…
(la cronaca dal Medioevo…prosegue….)