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BESTIE! BESTIE! BESTIE!…
La folla cominciò ad agitarsi e a rumoreggiare, protestando
contro l’intruso che rovinava il divertimento, ma si fece di
colpo muta non appena il giovane, interrompendo il suo
sforzo, alzò la testa e la fissò.
– Siete delle bestie maledette!
esplose poi, riprendendo i suoi tentativi.
– E’ inutile, Mr Scott,
disse Matt.
– In questo modo non riusciremo mai a separarli.
I due uomini si risollevarano, rimanendo a osservare i
due cani strettamente avvinti.
– Non perde molto sangue,
continuò Matt.
– C’è da sperare che possa cavarsela.
– Ma può morire soffocato da un momento all’altro,
replicò Scott.
– Guardate: l’altro ha affondato ancora i denti.
La sua apprensione per Zanna Bianca cresceva ed egli colpì
con rinnovato vigore la testa del bulldog, il quale però tene-
va duro.
Anzi cominciò ad agitare la coda mozza come per avverti-
re di aver compreso perfettamente il perché lo battevano
e di sapere d’essere nel suo pieno diritto, poiché mantenere
la presa era il suo compito.
– Portatelo via,
comandò Scott a Tim Keenan, il quale trascinò il cane facen-
dosi largo tra la folla.
Zanna Bianca fece parecchi inutili sforzi per rialzarsi: una
volta ci riuscì ma le zampe erano troppo deboli per sostener-
lo e ricadde sulla neve.
I suoi occhi erano socchiusi e le pupille appannate, dalle ma-
scelle semiaperte usciva penzolante la lingua infangata e iner-
te.
Aveva tutto l’aspetto di un cane morto per strangolamento.
Matt lo esaminò con attenzione.
– Appena in tempo,
annunciò,
– respira ancora.
Bellezza Smith, che intanto si era alzato, s’avvicinò a guarda-
re Zanna Bianca.
– Matt, quanto può valere un buon cane da slitta?
Domandò Scott.
Il conducente, ancora in ginocchio e chino su Zanna Bianca, pen-
sò per un momento.
– Trecento dollari,
rispose.
– E una bestia ridotta come questa quanto può valere?
Chiede ancora Scott, indicando Zanna Bianca con la punta del
piede.
– Direi la metà, fu il parere del conducente.
Scott si voltò verso Bellezza Smith:
– Avete sentito, signor bestione? Prendo il vostro cane per 150 dol-
lari.
Aprì il portafoglio e contò le banconote.
Bellezza Smith nascose le mani dietro la schiena, rifiutandosi di
toccare il denaro.
– Non lo vendo,
disse.
– Oh, sì che lo vendete, ribatté l’altro con fermezza.
– Io lo compro, capite?
– Eccovi qui i soldi: ora il cane è mio.
Bellezza Smith, sempre con le mani dietro la schiena, cominciò
a indietreggiare.
Scott gli si fece sotto minacciosamente con il pugno levato.
Bellezza Smith si rannicchiò in attesa del colpo.
– Ho anch’io i miei diritti,
piagnucolò.
– Voi avete perso ogni diritto di possedere un cane,
ribatté Scott.
– Volete prendere questi soldi o devo suonarvele ancora?
– Va bene,
acconsentì Bellezza Smith con la prontezza impostagli dal-
la paura.
– Prendo il denaro. Ma,
protestò,
– il cane è di mia proprietà e quello che state facendo è un vero
furto. Un uomo a i suoi diritti.
– Giusto,
ribatté Scott, gettandogli i soldi.
– Un uomo ha i suoi diritti. Voi però non siete un uomo, SIETE
UNA BESTIA
( A questa bestia, l’autore del blog,
porge il cortese invito di scegliere fra una gratuita lettu-
ra e senza pretese: pagine di letteratura, nonché di storia,
accuratamente scelte espressione del libero pensiero; op-
pure andare dove meglio l’istinto della bestia che alberga e
governa la misera sua ragione lo attira; voglio altresì dire (co-
me espresso in specifiche denunce contro ignoti…) che ogni
suo gesto intimidatorio nei confronti del lupo O DELLA CUL-
TURA, o qualsivoglia fine o intento, non suscitano nessuna
intimidazione o paura.
CON LA PREGHIERA DI FARNE APPUNTO E TESORO DI
QUESTO MIO DIRE E PENSARE….!!)