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Linton conosceva perfettamente anche i pregi dei pescherecci del suo nativo Firth of
Forth, da sempre famosi in tutte le isole Britanniche per la velocità e la tenuta del mare;
fece quindi il fondo del ‘Cutty Sark’ a imitazione del loro, notevolmente più squadrato
di quelli dei clipper in servizio fino ad allora. Dalla combinazione di queste linee nacque
una nave originalissima.
Il ‘Cutty Sark’ era lungo 64,80 , 15 m più del Thermopylae e 4,50 più dell’Ariel. Era provvisto
di un’alberatura più pesante di quella di ogni altro clipper del tè, e di conseguenza poteva
portare una velatura pari a quella di una fregata da 1500 tonnellate: 3000 mq manovrati da 16
km di manovre, grazie ai quali disponeva di una forza motrice pari a 3000 cavalli.
Willis aveva già deciso di affidare il comando del ‘Cutty Sark’ all’ex primo ufficiale del Tweed,
George Moodie, che pertanto mandò a Dumbarton affinhé sovrintendesse alla costruzione.
Moodie era perfezionista quanto l’armatore, e volle che lo scafo fosse costruito con legname
impeccabile e che il ponte di coperta fosse interamente in legno teak.
Inutile dire che anche le rifiniture furono particolarmente eleganti.
All’altezza del ponte di ‘coperta’, una fascia di oro laminato correva lungo le murate dello scafo
verniciato di nero. Anche il nome della nave e le parole ‘Port of London’, che decoravano la
poppa in lettere a rilievo circondate da una corona di alloro, erano in oro laminato.
La polena naturalmente rappresenteva la giovane strega della leggenda nella sua succinta
camicia.
Il ‘Cutty Sark’ fu varato il 22 novembre 1869. Dodici settimane dopo il clipper salpava da Londra
per la Cina per dimostrare per la prima volta quel che sapeva fare. Per tutta la traversata il
capitano Moodie cercò di capire quale fosse l’armonia ideale tra velatura e attrezzature, e nei
giorni in cui l’abile uomo di mare riuscì a trovarla, il ‘Cutty Sark’ si mostrò straordinariamente
docile e registrò un rendimento eccellente: 343 miglia in 24 ore, una volta, 360 un’altra, cioè
rispettivamente una media di 14,5 nodi e di 15 nodi.
Ma nei giorni in cui l’armonia veniva a mancare, il ‘Cutty Sark’ diventava ombrosa e si
trascinava a fatica.
Insomma impiegò 104 giorni per raggiungere Shangai, un tempo onorevole ma certamente non
eccezionale.
A Shangai, Moodie dovette far fronte a un problema: riempire la stiva del tè.
Una decina di vapori, che ormai potevano suifruire del passaggio del canale di Suez, si erano
già aggiudicati la parte del leone del primo raccolto dell’anno.
Moodie dovette perciò aspettare un
intero mese finché arrivò il carico
successivo, e poi concluse un contratto
di trasporto per 600 tonnellate di tè,
ma all’infimo prezzo di 3 sterline e
10 scellini per 45 decimetri cubi, la
metà della tariffa praticata dai clipper
prima dell’apertura del canale.
Ora doveva misurarsi con il rivale,
il ‘Thermopylae’ sul tragitto di ritorno.
Fu una corsa contro il tempo, poiché
i due clipper non partirono
contemporaneamente.
Il ‘Cutty Sark’, che era salpato il
25 giugno, arrivò a Londra in 110
giorni; il ‘Thermopylae’ partì
un mese più tardi e, avendo
incontrato venti migliori, riuscì a
percorrere il medesimo tragitto
in soli 105 giorni. Il secondo viaggio in Cina, l’anno dopo, durò 108 giorni: ancora
niente di sensazionale. Al ritorno la nave batté l’Ariel di una settimana, ma dovette
nuovamente inchinarsi davanti al ‘Thermopylae’, che coprì la distanza in 106 giorni.
Anche questa volta il ‘Thermopylae era stato favorito dalle condizioni atmosferiche.
Nel 1872, al suo terzo viaggio, il ‘Cutty Sark’ ebbe finalmente occasione di misurarsi con il
‘Thermopylae’ in condizioni identiche per tutto il viaggio di ritorno. Lasciarono insieme la
foce di Shangai il 18 giugno 1872, e si trovarono entrambi per tre giorni immersi nella nebbia.
Quando il tempo schiarì, discesero il mar della Cina per quattro settimane, alternandosi al
comando. Il 25 luglio, alle 14, la vedetta del ‘Cutty Sark’, in alto sulle crocette, scorse il
‘Thermopylae’ quasi tre miglia avanti. Poi i due rivali si persero di vista. Il vento rinfrescò, e
il ‘Cutty Sark’ cominciò a volare registrando nei tre giorni successivi rispettivamente 340, 327
e 320 miglia. Moodie non poteva saperlo, ma due settimane dopo era in testa di 400 miglia.
Il 9 agosto il ‘Cutty Sark’ che era già entrato nell’oceano Indiano, fu sorpreso da una fortissima
burrasca. Il vento infuriò senza un solo attimo di tregua per 6 giorni di seguito e il 15 un colpo
di mare strappò al ‘Cutty Sark’ il timone che, appesantito dalle ferramenta, si inabissò
immediatamente.
(I clipper, C. Whipple, a cura dei redattori delle edizioni Time-Life)