STORIA UNIVERSALE DELL’INFAMIA

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(storia universale) dell’infamia &

storie d’oltre confine

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i miei libri

 

 

storia universale dell'infamia

 

 

 

 

 

 

 

Nel 1517 padre Bartolomé de Las Casas provò grande compas-

sione per gli indiani che si sfinivano nei laboriosi inferni delle

miniere d’oro delle Antille, e propose all’imperatore Carlo V

l’importazione di negri che si sfinissero nei laboriosi inferni

delle miniere d’oro delle Antille.

A questa curiosa variazione di un filantropo dobbiamo infi-

niti eventi: i blues di Handy, il successo ottenuto a Parigi dal

pittore e dottore uruguayano Pedro Figari, la buona prosa sel-

vatica del pure uruguayano Vicente Rossi, la statura mitologi-

ca di Lincoln, i 500.000 morti della Guerra di Secessione, i 3.300

milioni spesi in pensioni militari….

 

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(……) Inoltre: la colpevole e magnifica esistenza dell’atroce re-

dentore Lazarus Morell.

Le recensioni di Morell che compaiono sulle riviste specializ-

zate americane non sono autentiche.

Questa carenza di genuine effigi di un uomo tanto memorabi-

le, potente e famoso, non possono essere casuali.

E’ lecito supporre che Morell si sia negato alla lastra fotografi-

ca; essenzialmente per non lasciare inutili tracce, ma anche per

alimentare il suo mistero….

Sappiamo tuttavia che in gioventù non fu attraente e che gli oc-

chi troppo vicini e le labbra sottili, e piuttosto grassoccio, non

predisponevano in suo favore.

 

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In seguito, con l’aiuto di Dio, gli conferirono la peculiare maestà

delle ricche canaglie incanutite, dei criminali fortunati e impuni-

ti.

Malgrado, a suo dire, l’infanzia miserabile e la vita ignominiosa,

era un vecchio gentiluomo del Sud.

Non ignorava le Scritture e predicava con singolare convinzio-

ne. ‘Lazarus Morell io l’ho visto sul pulpito’, annota il proprie-

tario di una casa da gioco di Baton Rouge, Louisiana ‘e ho ascol-

tato le parole edificanti e ho visto i suoi occhi riempirsi di lacri-

me, ho udito i suoi consigli, i suoi precetti anche per i suoi amati

cari. Sapevo che era un adultero, un ladro di negri e un assassi- 

no al cospetto del Signore, ma anche i miei occhi hanno pianto’.

Un’altra preziosa testimonianza di quelle sante parole sgorga-

te dalle labbra dello stesso Morell.

‘Aprii a caso la Bibbia, mi imbattei in un versetto di san Paolo

che veniva a proposito e predicai per un’ora e venti minuti.

Anche Crenshaw e i compagni non persero tempo, perché

rubarono tutti i cavalli dell’uditorio. Li vendemmo nello Stato

dell’Arkansas, tranne un baio molto vivace che riservai al mio

uso personale. 

Piaceva pure a Crenshaw, ma io gli dimostrai che non gli servi-

va’.

(J. L. Borges, Storia Universale dell’Infamia)

 

 

 

 

 

 

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STORIA UNIVERSALE DELL’INFAMIAultima modifica: 2013-04-19T00:00:00+02:00da giuliano106
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