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sul prato di Bennett: Zilpha Marsh (47)
(Dedicato a Mark Twain:
Avvistata una meteora il 22/03/2013 sui…..
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L’idea ci sventola davanti come una bandiera:
il suono di una musica marziale;
l’emozione di portare un fucile;
onori nel mondo al nostro ritorno;
fulgore di gloria, ira per i nemici;
un sogno di dovere per il paese o per Dio.
Ma queste erano cose dentro a noi, ci splendevano innanzi,
non erano il potere alle nostre spalle:
l’onnipotente mano della Vita,
simile al fuoco che dal centro della terra crea le montagne,
o ad acque racchiuse che le corrodono.
Vi ricordate la fascia di ferro
che il fabbro, Shack Dye, saldò
intorno alla quercia nel prato di Bennett,
per appendervi un’amaca,
in cui si stendeva la figlia Janet, a leggere
nei pomeriggi d’estate? E che l’albero, crescendo, alla fine
spaccò la fascia di ferro?
Ma neppure una cellula in tutto l’albero
sapeva altro se non che palpitava di vita,
e non si preoccupò che l’amaca cadesse
nella polvere con le poesie di Milton…….
…Verso la fine,
la verità degli altri era falsità per me;
e ingiustizia la giustizia degli altri;
le loro ragioni di morte, ragioni di vita;
le loro ragioni di vita, ragioni di morte;
avrei voluto uccidere coloro che essi salvavano,
e salvare coloro che uccidevano.
E vidi come, condotto sulla terra, un Dio
manifestando ciò che vedeva e pensava,
non potesse vivere in questo mondo di uomini
e agire tra loro, al loro fianco,
senza urti continui.
La polvere è per strisciare, per volare è il cielo –
perciò anima mia, con ali cresciute,
spicca il volo verso il sole!
(Masters, Antologia di Spoon River)