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La struttura finanziaria della nazione americana dopo la guerra di
Secessione somigliava a un grande bacino imbrifero.
All’interno c’erano i pozzetti di raccolta, le banche rurali che raccoglievano
il capitale degli agricoltori e dei commercianti. I banchieri di campagna
inviavano gran parte di questo denaro nelle città più grandi, dove
piazzavano una larga parte dei loro fondi in conti fruttiferi presso
altri istituti; malgrado il loro rendimento basso, erano in genere
considerati un investimento più sicuro rispetto alle alternative
disponibili nelle campagne.
Tale processo era obbligatorio per le banche d’interesse nazionale,
che erano tenute per legge a mantenere conti di riserva presso le
banche di determinate città. A loro volta le banche di queste città
dovevano mantenere conti di riserva presso le banche di New York.
Man mano che la massa monetaria del paese affluiva nel grande
bacino finanziario al centro di Manhattan, i banchieri ne investivano
buona parte in prestiti a vista a brevessimo termine a alto tasso d’
interesse agli operatori di borsa, legando le sorti delle comunità
rurali più sperdute all’andamento del mercato azionario.
Il collegamento funzionava in entrambe le direzioni.
Alla fine dell’autunno le banche rurali attengevano ai loro depositi
di riserva nelle città e a loro volta gli agricoltori e i commercianti
di campagna prelevavano soldi per l’ondata di transazioni legate
al raccolto e alla sua spedizione nelle città e nei porti marittimi.
Questo drenaggio annuale di denaro sul mercato di New York
portava inevitabilmente alla penuria di fondi a Wall Street.
Nell’Ottocento i momenti di panico del mercato azionario capitarono
quasi tutti in autunno il ‘movimento dei raccolti’, come veniva
chiamato.
A partire dal Novecento, il sistema della Federal Reserve avrebbe
semplificato molto i grandi movimenti di denaro attraverso il paese.
Le dodici filiali della banca centrale cominciarono a tenere parte dei
conti di riserva degli istituti finanziari, e quindi le operazioni finanziarie
fra questi ultimi divennero soprattutto una questione di contabilità.
Ma negli anni settanta dell’Ottocento le banche dipendevano in larga
misura dai contanti. Con le stanze di compensazione limitate a poche
grandi città, i pagamenti e le operazioni fra banche venivano effettuati
principalmente facendo viaggiare fasci di banconote attraverso il
paese.
Durante tutto l’anno grandi quantitativi di denaro si muovevano
verso New York per tornare in autunno verso le zone dei terreni
agricoli.
E viaggiavano tutti per ferrovia.
Le compagnie ferroviarie non maneggiavano direttamente i carichi
di contanti; questo compito era affidato ai servizi di corriere espresso,
che firmavano contratti in esclusiva con le varie ferrovie.
Nel 1872 molti abitanti del Missouri si erano indignati per il modo
in cui erano state finanziate le ferrovie.
Paradossalmente, la loro rabbia era il risultato indiretto degli sforzi
dei radicali di allontanare il governo statale dalle società ferroviarie.
Lo stato aveva sborsato 31735840 dollari per costruire diversi tratti
principali, a cominciare dalla metà del secolo, ma tutte le società
tranne una avevano fatto bancarotta e nel 1865 le linee erano ancora
incompiute.
Disgustati i radicali avevano venduto il pacchetto azionario del
governo subito dopo la guerra e avevano inserito il divieto di
concedere altri aiuti statali nella costituzione del 1865.
Contee, città e circoscrizioni si affrettarono a colmare il vuoto con
la ferma convinzione che i contributi governativi alle ferrovie
fossero essenziali; gli investitori privati non avevano né i soldi
né la volontà di costruire nuove linee.
Nel frattempo si diffondeva la convinzione generale che i
collegamenti ferroviari avrebbero fatto crescere i prezzi dei terreni,
attirato immigranti e consentito agli agricoltori di accedere a
mercati più lontani e redditizi. E l’idea risultò in gran parte esatta:
le zone in cui venivano posati i binari crebbero più rapidamente
delle altre del decennio successivo alla guerra, in termini di
popolazione e di valore dei terreni.
Aiutata da una nuova legge che dava impulso alla costituzione di
nuove società, fra il 1866 e il 1873 nel Missouri nacquero oltre 40
compagnie ferroviarie locali. Per finanziarle la gente delle campagne,
ansiosa di poter contare su collegamenti veloci con la grande
rete ferroviaria che univa l’intero paese, sottoscrisse obbligazioni
governative locali per 17.199.950 dollari.
(T. J. Stiles, Jesse James, Storia del bandito ribelle)