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Il 25 Novembre 1926 Martin Luther King senior sposa Alberta
Williams, dal quale il 15 Gennaio, nascerà Martin Luther King junior…..
A quindici anni mi iscrissi al Morehouse College, che era stato frequentato
anche da mio padre e da mio nonno materno: perciò Morehouse aveva
visto tre generazioni della famiglia King.
Non dimenticherò mai le difficoltà che incontrai dopo essere entrato
all’università, perché sebbene al liceo fossi stato tra gli studenti migliori,
mi trovavo ancora al livello dell’ottava classe.
Mi iscrissi al college dell’undicesima classe; non frequentai mai la
dodicesima, e in precedenza avevo già saltato un anno: perciò a
Morehouse ero uno studente molto giovane.
Il periodo che trascorsi al college fu molto emozionante.
Il Morehouse era un ambiente libero, dove per la prima volta ebbi
modo di parlare con franchezza della QUESTIONE RAZZIALE.
I professori non erano costretti nelle grinfie delle sovvvenzioni
statali e potevano insegnare quel che desideravano, in uno spirito
di libertà accademica.
Ci incitavano a ricercare in modo positivo una soluzione ai mali
del RAZZISMO.
Mi resi conto che in quel college nessuno aveva paura; persone
eminenti venivano da noi per sottoporre a una lucida disamina
il problema razziale.
Nel 1944 quando entrai al Morehouse, il mio impegno per la
giustizia razziale ed economica era già radicato. Da studente lessi
per la prima volta ‘La disobbedienza civile’, il saggio di Henry
Thoreau e fu proprio allora che ebbi il primo contatto con la teoria
della RESISTENZA NON VIOLENTA, nel diniego di questo coraggioso
cittadino del New England, che rifiutò di pagare le tasse e preferì
andare in prigione piuttosto che avallare con il proprio contributo
una guerra che avrebbe esteso al Messico il regno della SCHIAVITU’.
Rimasi affascinato dall’idea della possibilità di non voler collaborare
con un regime malvagio; ne fui talmente commosso che rilessi il libro
parecchie volte.
Mi persuasi che rifiutarsi di collaborare con il male fosse un obiettivo
morale vincolante quanto quello di cooperare al bene.
Un concetto che nessuno ha propugnato con maggior passione ed
eloquenza di Henry Thoreau.
Grazie ai suoi scritti e alla sua personale testimonianza, abbiamo
eridato un patrimonio di protesta creativa.
Le dottrine di Thoreau presero vita nel nostro movimento PER I
DIRITTI CIVILI; anzi, sono più vivi che mai.
Sia che vengono espressi con una occupazione pacifica di una tavola
calda, o un corteo della libertà nel Mississippi, oppure con una protesta
pacifica di Albany in Georgia, un boicottaggio degli autobus a
Montgomery nell’Alabama, si tratta sempre di ramificazioni dell’
insistenza di Thoreau sul concetto CHE SI DEVE OPPORRE
RESISTENZA AL MALE, e che un uomo dotato di principi morali
non può adeguarsi con pazienza ALL’INGIUSTIZIA.
Appena entrato al college, cominciai a lavorare con le organizzazioni
che cercavano di tradurre in realtà la giustizia razziale.
I buoni rapporti che potemmo allacciare nell’ambito del consiglio
interuniversitario mi persuasero che potevamo contare tra i nostri
alleati molti bianchi, soprattutto fra i più giovani. In passato ero stato
propenso a considerare con risentimento l’intera razza bianca, ma a
mano a mano che ne frequentavo di più, il mio risentimento si andò
attenuando, sostituito da uno spirito di cooperazione.
Ero arrivato a un punto in cui il mio interesse per la politica e i
MALI DELLA SOCIETA’ era molto spiccato; potevo immaginare
me stesso impegnato nel compito di abbattare le barriere della legge
che IMPEDIVANO AI NEGRI IL GODIMENTO DEI LORO DIRITI.
(Martin Luther King, I have a dream)