Prosegue in:
i-fucili-della-guerra-2.html &
vogliamo-un-mondo-piu-nuovo.html
Foto del blog:
Libri, riflessioni, dialoghi & rime….
Due alberi, due frutti, ….due radici…..
Il presidente Kennedy un giorno del 1961 disse che la tecnologia
moderna aveva reso molto improbabile la guerra totale, perché
se fosse giunta avrebbe significato la fine della civiltà come la
concepiamo.
Ma oggi ci troviamo di fronte, invece, a ‘un altro genere di guerra,
nuovo per intensità, antico per origini, una guerra di guerriglieri,
di sovversivi, di insorti, di assassini, una guerra di imboscate e
non di battaglie, di infiltrazione e non aggressione, che cerca la
vittoria consumando le forze del nemico fino all’esaurimento to-
tale, anziché impegnarlo direttamente’.
Negli ultimi vent’anni quasi tutte le guerre hanno assunto questo
volto anche se nascevano da cause diverse e si proponevano fini
diversi: in Algeria e a Cipro l’obiettivo era l’indipendenza dalla
dominazione straniera; in Birmania, nell’Iraq e sui monti Naga
dell’India era la difesa dell’autonomia regionale o tribale contro l’
autorità centrale dello stato; in Malesia e in Grecia erano minoran-
ze comuniste che cercavano di impadronirsi del potere.
….Ma per i vietmaniti essa doveva apparire come l’avverarsi della
profezia di san Giovanni Evangelista:
E guardai, e vidi un cavallo pallido: e il nome che portava scritto
era Morte, e l’Inferno lo seguiva. E potere gli fu dato sopra la quarta
parte della terra, di uccidere con la spada, con la fame e con la morte.
Ecco i numeri della profezia:
La marina e l’aviazione americane, in Vietnam, hanno lanciato più
tonnellate di esplosivo di quante ne siano state impiegate sull’Euro-
pa durante tutta la seconda guerra mondiale: nel solo 1966, due ton-
nellate circa di bombe per ogni chilometro quadrato, una tonnellata
ogni quaranta persone su tutto il Vietnam del Nord e del Sud.
(prosegue…..)