lo specchio dei tempi: Harbin (13)


Precedenti capitoli (su Harbin…):

1) una città drammatica…Harbin….

2) Harbin

3) Olga Mikhailovna

4) Alla grotta con i cosacchi….

 

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Precedenti capitoli sul ‘vero e il falso’:

Silenzio….Bianco! (12)

Prosegue in:

lo specchio dei tempi: Harbin…(14) &

l’omicidio (7)

Foto del blog:

l’……

omicidio…

Da:

i miei libri &

Frammenti in rima



 

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(alla grotta con i cosacchi dell’…..)

– Che Dio lo stramaledica!

urla la vecchia dei ceci.

– Rinunziammo all’attacco,

continua il generale.

– Fu un errore gravissimo che costò la vita dell’ammiraglio

Kolciak e che determinò il crollo di tutta la resistenza bian-

ca in Siberia.

Tre giorni dopo eravamo attaccati noi dai bolscevichi con

una schiacciante superiorità di artiglieria. Migliaia dei no-

stri caddero. Io fui ferito quel giorno cinque volte.

L’ammiraglio fu catturato al tramonto e fucilato la notte

stessa.

– E i cechi?

chiedo.

– Durante la battaglia, la Legione ceca abbandonò la sua

posizione scoprendo il nostro fianco all’avvolgimento ne-

mico ed occupò per conto suo la stazione, dove si impadro-

nì di diecimila vagoni vuoti.

Sirowy avvertì laconicamente il Comando che, conside-

rando la battaglia perduta, si ritirava il ferrovia prima che

i bolscevichi diventassero padroni della linea.

Era il tradimento vero e proprio!

Sirowy si era messo d’accordo coi russi.

 

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Durante la battaglia, mentre i russi combattevano uno con-

tro dieci, 40.000 cechi abbandonarono il campo di Sirowy.

– Che Dio lo maledica!

ripeté la vecchia dei ceci.

– Il tradimento fu aggravato dal fatto che i cechi portarono

via anche migliaia di vagoni vuoti, per cui quando il gene-

rale Voiciovski ordinò il ripiegamento sulla stazione, trovò

che non v’era più un treno.

I cechi s’erano portati via tutti i convogli.

Fu per noi il disastro!

– Che Dio lo stramaledica!

insisté la vecchia.

– Fu una ritirata spaventosa, a cavallo, in slitte, a piedi,

per la campagna gelata. Migliaia di cosacchi morirono

di freddo, di fame, di stanchezza sulla sterminata distesa

bianca della Siberia.

La ritirata era segnata sulla neve da una riga interminabi-

le di cadaveri. Quei mille e mille morti russi, Sirowy li ha

tutti sulla coscienza!

L’ho dichiarato nettamente nel mio libro ‘Tra le fiamme

della guerra civile’, perché resti un documento per la sto-

ria.

(M. Appelius, Al di là della grande muraglia)





 

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lo specchio dei tempi: Harbin (13)ultima modifica: 2013-06-05T00:00:00+02:00da giuliano106
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