Precedenti capitoli (su Harbin…):
1) una città drammatica…Harbin….
4) Alla grotta con i cosacchi….
Precedenti capitoli sul ‘vero e il falso’:
Prosegue in:
lo specchio dei tempi: Harbin…(14) &
Foto del blog:
Da:
(alla grotta con i cosacchi dell’…..)
– Che Dio lo stramaledica!
urla la vecchia dei ceci.
– Rinunziammo all’attacco,
continua il generale.
– Fu un errore gravissimo che costò la vita dell’ammiraglio
Kolciak e che determinò il crollo di tutta la resistenza bian-
ca in Siberia.
Tre giorni dopo eravamo attaccati noi dai bolscevichi con
una schiacciante superiorità di artiglieria. Migliaia dei no-
stri caddero. Io fui ferito quel giorno cinque volte.
L’ammiraglio fu catturato al tramonto e fucilato la notte
stessa.
– E i cechi?
chiedo.
– Durante la battaglia, la Legione ceca abbandonò la sua
posizione scoprendo il nostro fianco all’avvolgimento ne-
mico ed occupò per conto suo la stazione, dove si impadro-
nì di diecimila vagoni vuoti.
Sirowy avvertì laconicamente il Comando che, conside-
rando la battaglia perduta, si ritirava il ferrovia prima che
i bolscevichi diventassero padroni della linea.
Era il tradimento vero e proprio!
Sirowy si era messo d’accordo coi russi.
Durante la battaglia, mentre i russi combattevano uno con-
tro dieci, 40.000 cechi abbandonarono il campo di Sirowy.
– Che Dio lo maledica!
ripeté la vecchia dei ceci.
– Il tradimento fu aggravato dal fatto che i cechi portarono
via anche migliaia di vagoni vuoti, per cui quando il gene-
rale Voiciovski ordinò il ripiegamento sulla stazione, trovò
che non v’era più un treno.
I cechi s’erano portati via tutti i convogli.
Fu per noi il disastro!
– Che Dio lo stramaledica!
insisté la vecchia.
– Fu una ritirata spaventosa, a cavallo, in slitte, a piedi,
per la campagna gelata. Migliaia di cosacchi morirono
di freddo, di fame, di stanchezza sulla sterminata distesa
bianca della Siberia.
La ritirata era segnata sulla neve da una riga interminabi-
le di cadaveri. Quei mille e mille morti russi, Sirowy li ha
tutti sulla coscienza!
L’ho dichiarato nettamente nel mio libro ‘Tra le fiamme
della guerra civile’, perché resti un documento per la sto-
ria.
(M. Appelius, Al di là della grande muraglia)