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Questa è la condizione più importante del riconoscimento
che ti dovrà salvare…
(prega insieme a me):
‘Ohimè,
In questo momento, quando mi appare lo stato dell’esistenza
intermedia in cui si entra dal piano esistenziale, facendo dile-
guare le immagini terribili paurose e spaventose (che mi com-
parissero innanzi), io debbo riconoscere che quelle imagini so-
no imaginazioni del mio pensiero; le debbo riconoscere come
imagini proprie dello stato dell’esistenza intermedia.
In questo momento mi trovo in una situazione che può ostaco-
lare il supremo mio bene; non mi debbo impaurire delle deità
beatifiche e terrifiche che mi appariranno e che sono imagini del
mio stesso (pensiero)’.
Ripetendo queste parole in maniera chiara e tenendo bene a men-
te il loro significato va’ pure. La cosa più importante perché av-
venga quel riconoscimento è la consapevolezza che le imagini
terrifiche paurose e spaventose che sorgeranno sono visioni del
tuo pensiero; non dimenticare dunque queste parole.
O figlio di nobile famiglia, nel momento in cui il tuo corpo e la
tua mente si separano, avrai esperienza delle imagini del piano
esistenziale, puro, sottile, scintillante, luminoso, per sua propria
natura abbagliante di una luce che sgomenta come il miraggio che
appare con scintilli sui pianori deserti; di queste visioni; non spa-
ventarti, non aver paura; questo è il balenio del piano esistenziale
che è in te.
Riconoscilo come tale. Dal mezzo di quella luce, il suono dell’esis-
tenzialità con voce violenta verrà come rombo di mille tuoni che
scoppiano nello stesso momento. Questo è il suono del piano esis-
tenziale in te stesso (racchiuso); perciò non spaventarti, non aver
paura.
Adesso tu hai un corpo mentale costituito dalle propensioni del
tuo carma, non più un corpo materiale fatto di sangue e di carne.
Da quel suono, da quella luce, da quei balenii non ti può venire
né offesa né morte. Riconosci soltanto queste cose come tue pro-
prie imaginazioni; riconosci che tutto questo è lo stato ell’esisten-
za intermedia.
O figlio di nobile famiglia, se tu così non riconosci, quali siano
state le esperienze della tua mediazione mentre eri in vita, non
ricorrendo adesso a queste istruzioni, avrai timore di quella luce,
avrai spavento di quel suono, avrai paura di quel balenio.
Se non sarai consapevole della grande importanza di queste istru-
zioni, non riconoscendo che cosa siano quel suono, quella luce e
quel balenio, vagherai nel giro delle nascite e delle morti.
(Il Libro Tibetano dei morti)