DESTRUTTURALIZZAZIONE DEL MITO (1)

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…Ma a prescindere da quale sia la causa dei miti filosofici, un filosofo

davvero degno di questo nome, almeno secondo Giuliano, racconta

un mito quale che sia al solo scopo che ‘non vi creda’ o, almeno, che non

lo si prenda alla lettera, e comunque non troppo sul serio.

Ed è in verità unicamente in questo spirito che il filosofo Giuliano

raccontava dei miti nei suoi scritti filosofici, per definizione destinati

ai soli ‘INIZIATI’.

Tuttavia, sappiamo che l’imperatore Giuliano si comportava rispetto

ai miti teologici pagani in tutt’altro modo.

Anche se non li raccontava di persona al volgo, egli incitava gli altri

a farlo e faceva tutto quanto era in suo potere perché questi miti

apparissero nuovamente credibili alla maggior parte degli uomini

che erano sotto il suo governo.

In quanto filosofo, Giuliano doveva quindi render conto del suo

comportamento di imperatore o, se si vuole, ‘giustificare’ tale

comportamento.

Ed è proprio a una simile ‘giustificazione’ dell’imperatore da parte

del filosofo che è dedicato il ‘Discorso contro Eraclio’.

In questo Discorso (Dialoghi con Pietro Autier), Giuliano pone

il problema di sapere:” Come e con che mezzo dobbiamo comporre

i miti se, in generale, la Filosofia ha anch’essa bisogno in qualche modo

dell’invenzione poetica dei miti?”

Per dare una risposta a questo problema, Giuliano comincia col

domandarsi quale branca della Filosofia possa aver bisogno dei miti,

cioè, ricordiamolo, di storie false che hanno una forma ‘credibile’.

Ed ecco quel che ci dice al riguardo:” Per quel che concerne queste

diverse branche (della Filosofia, cioè, secondo la tripartizione storica:

la Logica, la Fisica e l’Etica), l’invenzione poetica dei miti non appartiene

né alla Logica, né alle Matematiche che fanno parte della Fisica;

ma se davvero si vuole ammettere che questa invenzione è accertata

in una qualsiasi di queste discipline, si tratta della Filosofia pratica,

ovverosia della parte di essa che si occupa dell’uomo ‘singolo’, così

come da parte della Teologia che si occupa delle azioni e della mistica”.

Egli ingloba la Teologia nella Fisica.

Solo che per lui, la Fisica può essere vera solo nella misura in cui essa

è matematica, mentre tutto il resto della Fisica non è altro per lui che

un’accozzaglia di ‘miti’, cioè di storie false sotto una forma più o meno

‘credibile’.

E’ proprio perché noi non possiamo dire nulla di vero su questo mondo,

per la semplice ragione che esso non esiste affatto, che siamo costretti a

ricorrere ai ‘miti’ dei quali abbiamo intenzione di parlare.

(Alexandre Kojève)

 

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DESTRUTTURALIZZAZIONE DEL MITO (1)ultima modifica: 2011-10-01T23:55:00+02:00da giuliano106
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