In difesa della verità (e senza
inutili commenti):
1) Grillo…..
4) Aggiornamento (del 16/04/2014 h. 13,33): la verità!
Deduzione all’equazione qui introdotta:
Il voto di scambio rende (vedi le nomine
alle poltrone):
la mafia è “istituzionalizzata….”
Prosegue in:
L’Austria confina con l’Italia, e St. Valentin non dista
da Tarvisio più di 300 chilometri; eppure il 15 otto-
bre, trentunesimo giorno del viaggio, attraversammo
una nuova frontiera ed entravamo a Monaco, in pre-
da ad una sconsolata stanchezza ferroviaria, ad una
nausea definitiva di binari, di precari sonni su tavola-
ti di legno, di sobbalzi; per cui gli odori familiari, co-
muni a tutte le ferrovie del mondo, l’odore acuto del-
le traversine impregnate, dei freni caldi, del carbone
combusto, ci affliggevano di un disgusto profondo.
Eravamo stanchi di ogni cosa, stanchi in specie di per-
forare inutili confini.
Ma, per un altro verso, il fatto di sentire per la prima
volta, sotto i nostri piedi, un lembo di Germania : non
di Alta Slesia o di Austria, ma di Germania propria, so-
vrapponeva alla nostra stanchezza uno stato d’animo
complesso, fatto di insofferenza, di frustrazione e di
tensione.
Ci sembrava di avere qualcosa da dire, enormi cose da
dire, ad ogni singolo tedesco, e che ogni tedesco avesse
da dirne a noi; sentivamo l’urgenza di tirare le somme di
domandare, spiegare e commentare, come i giocatori di
scacchi al termine della partita.
Sapevano, ‘loro’, di Auschwitz, della strage silenziosa e
quotidiana, a un passo dalle loro porte?
Se sì, come potevano andare per via, tornare a casa e
guardare i loro figli, varcare le soglie di una chiesa?
Se no, dovevano sacramente, udire, imparare da noi, da
me, tutto e subito: sentivo il numero tatuato sul braccio
stridere come una piaga.
Errando per le vie di Monaco piene di macerie, intorno al-
la stazione dove ancora una volta il nostro treno giaceva
incagliato, mi sembrava di aggirarmi fra torme di debitori
insolventi, come se ognuno mi dovesse qualcosa, e rifiutas-
se di pagare.
Ero fra loro, nel campo di Agramante, fra il popolo dei….
Signori ….
(Primo Levi, La tregua)