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Non è chi non loda l’età de l’oro, quando gli uomini erano
asini, non sapean lavorar la terra, non sapean l’un dominar
a l’altro, intender più de l’altro avean per tetto gli antri e le
caverne, si donavano a dosso come fan le bestie, non eran
tante coperte e gelosie e condimenti de libidine e gola; ogni
cosa era commune, il pasto eran le poma, le castagne, le
ghiande in quella forma che son prodotte dalla madre natu-
ra.
Non è chi non sappia qualmente non solamente nella specie
umana, ma ed in tutti gli geni d’animali la madre ama più,
accarezza più, mantien contento ed ocioso, senza sollecitudi-
ne e fatica, abbraccia, bacia, stringe, custodisce il figlio mino-
re, come quello che non sa male e bene, ha dell’agnello, ha de
la bestia, è un asino, non sa cossì parlare, non può tanto discor-
rere; e come gli va crescendo il senno e la prudenza, sempre a
mano a mano se gli va scemando l’amore, la cura, la pia affezio-
ne che gli vien portata da gli suoi parenti.
Non è nemico che non compatisca, abblandisca, favorisca a quel-
la età, a quella persona che non ha del virile, non ha del demo-
nio, non ha de l’uomo, non ha del maschio, non ha de l’accorto,
non ha del barbuto, non ha del sodo, non ha del maturo.
Però quando si vuol mover Dio a pietà e considerazione il suo
Signore, disse quel profeta : – Ah ah ah, Domine, quia nescio….
loqui….
(Giordano Bruno, Cabala del cavallo Pegaseo, Riccardo Ricciardi ed.)