Precedenti capitoli:
Ammazzare il Tempo: (nuova cosmologia compiuta) (18/19) &
Un genio al servizio di quale Dio?
Prosegue in:
(dall’Alchimia) all’Algenia (21)
Foto del blog:
Primo Dialogo con la Creazione (1) &
Primo Dialogo con la Creazione (2)
Da:
L’idea di ricombinare i materiali viventi in un numero
infinito di nuove possibilità è così straordinaria che la
mente umana a malapena si rende conto dell’enormità
di tale svolta.
Questi primi processi e prodotti sono l’equivalente bio-
tecnologico dei primi oggetti forgiati dai nostri antenati
migliaia di anni fa, quando cominciarono per la prima
volta a fare esperimenti con la tecnologia del fuoco.
Da momento in cui il nostro avo neolitico bruciò mate-
ria tratta dalla terra, trasformandola in nuove forme, l’-
umanità si è incamminata in un lungo viaggio culmi-
nato nell’era industriale.
Adesso l’umanità ha concentrato lo sguardo sul mondo
vivente, decisa a riplasmarlo in forme nuove, e le lonta-
ne conseguenze di questo nuovo viaggio sono insonda-
bili agli odierni biotecnologi così come lo spettro della
società industriale deve esserlo stato per i primi pirotec-
nologi.
La grande trasformazione biotecnologica va di pari
passo con una trasformazione filosofica ugualmente si-
gnificativa (di cui possiamo rintracciarne un progresso
nel pensiero di Cartesio). L’umanità sta cominciando
a rivedere il concetto di esistenza, in modo da farlo co-
incidere con i suoi rapporti con la Terra.
Il modo migliore per comprendere questa rivoluzione
concettuale è quello di utilizzare due metafore cariche
di significato.
Per la maggior parte dell’èra della piro tecnologia, l’al-
chimia è servita sia come cornice filosofica sia come
guida concettuale alle manipolazioni tecnologiche del
mondo della natura da parte degli esseri umani.
Ancora nel XVIII secolo, Isaac Newton, uno dei fonda-
tori della scienza moderna, sperimentava l’arte dell’al-
chimia (anche Cartesio nei suoi scritti giovanili accen-
na a qualcosa di molto simile).
Oggi si stanno ponendo le premesse per far emergere
un nuovo tipo di coscienza, che rifletta le ispirazioni e
gli obiettivi delle nuove arti biotecnologiche.
L”algenia’ molto probabilmente costituirà una nuova
prospettiva filosofica e la metafora dominante del se-
colo della biotecnologia.
Il termine fu coniato per la prima volta da Joshua Le-
derberg, biologo vincitore del premio Nobel, già presi-
dente della Rockefeller University….
E io negli anni 80 ne ho personalmente ridefinito il si-
gnificato. Agenia significa cambiare l’essenza di una
cosa vivente. Le arti algeniche sono rivolte al ‘miglio-
ramento’ degli organismi viventi già esistenti e alla
progettazione di organismi interamente nuovi con l’-
intento di perfezionarne le prestazioni.
Ma l’algenia è molto di più.
E’ il tentativo dell’umanità di dare un significato meta-
fisico ai suoi emergenti rapporti tecnologici con la na-
tura (meccanizzandola così come nell’idea originaria
di Cartesio).
…Il rapporto pirotecnologico con la natura a un rappor-
to biotecnologico con la stessa, emerge una nuova meta-
fora concettuale…..
(Jeremy Rifkin, Il secolo Biotech)
(prosegue in: all’algenia)